Asbesto (dal greco "inestinguibile") è il termine che descrive una famiglia di minerali costituiti da fibre, presente in molte zone del mondo. L’estrazione massiccia di questo materiale è cominciata nel ventesimo secolo, per le sue applicazioni come isolante termico, resistente al fuoco e alla corrosione e per il suo impiego tessile; l’amianto è stato difatti adoperato su larga scala per manufatti edili e per la costruzione di navi, freni delle auto, ma anche gioielli, giocattoli e filtri di sigarette.
L’esposizione alle fibre di amianto e simili particelle minerali allungate comporta frequentemente l’insorgenza di alcune patologie, spesso caratterizzate da periodi di latenza molto lunghi, tra cui placche pleuriche, cancro al polmone e mesotelioma. L’amianto e l'esposizione alle sue particelle sono stati anche associati a patologie non tumorali, ad esempio le malattie autoimmuni.
Le tecniche atte a indagare le concentrazioni dell’amianto nei luoghi di lavoro sono state sviluppate più di 30 anni fa, con l’utilizzo di tecniche di microscopia in contrasto di fase che consentono di quantificare le fibre di lunghezza > 5 μm e spessore > 0.25 μm presenti nell’aria o nei materiali.
Attualmente, la verifica della concentrazione di fibre richiede l’utilizzo di dispositivi ad alto potere d’ingrandimento (quali la microscopia elettronica a trasmissione) per discernere le fibre di amianto non rilevate da approcci di tipo PCM, in quanto caratterizzate da lunghezza e spessore rispettivamente inferiori a 5 μm e 0.25 μm, ma comunque dotate di potenziale tossicità.
Nel 1991 gli Stati membri dell’Unione Europea hanno accettato l’obbligo di frenare le applicazioni dell’amianto; oggigiorno tutti i Paesi dell’Unione Europea hanno il divieto di utilizzo e produzione di materiali contenenti amianto. In modo simultaneo alcuni Paesi hanno potenziato programmi che mirano a ridurre la contaminazione ambientale. Il rischio ingente per la salute deriva dall’erosione dell’amianto collocato sugli edifici, scorrettamente rimosso o custodito: viene infatti causato il rilascio nell’aria di particelle, molte delle quali sono fibre respirabili.
Procedura di smaltimento
Se pensi di avere dell'amianto da smaltire, continua a leggere per seguire la procedura corretta di smaltimento.
La Lombardia è una delle regioni italiani con il più alto numero di manufatti realizzati in amianto.
Come emerge da un articolo pubblicato su AGI, in Lombardia ci sono ancora oltre 10 milioni di metri cubi di amianto da smaltire.
L'amianto è un materiale pericoloso, non toccarlo o maneggiarlo, l'inalazione e l'esposizione alle microparticelle può causare gravi problemi di salute.
Per prima cosa, bisogna precisare che l'amianto non può essere in alcun modo smaltito autonomamente.
La corretta procedura per la bonifica e lo smaltimento richiede l'intervento di professionisti, che garantiscono la corretta e totale rimozione in sicurezza.
Una volta accertata la presenza di amianto e valutata la sua concentrazione, si passa alla fase di smaltimento e bonifica. Ricordiamo ancora una volta che questo tipo di operazioni non possono essere svolte in modo "fai da te", ma risulta indispensabile rivolgersi a professionisti e aziende specializzate e iscritte regolarmente all’Albo Nazionale dei Gestori Ambientali. Riguardo questo, la normativa è uniforme su tutto il territorio nazionale, senza eccezioni.
Il riferimento normativo per il tema dello smaltimento e bonifica di amianto è la legge 257/1992, che tocca punti sensibili, come il coinvolgimento delle unità sanitarie, la creazione di un albo di imprese autorizzate all'intervento e la classificazione dei rifiuti stessi. Seguendo la normativa, i punti da seguire per smaltire correttamente l'amianto sono:
- Rivolgersi a una ditta specializzata e autorizzata come ad esempio MBA Ambiente Milano
- Verificare la presenza di amianto nei materiali da smaltire e la sua relativa concentrazione
- Invio all'Asl di riferimento della documentazione necessaria per ottenere l'autorizzazione all'intervento
- Rimozione sicura dell'amianto e dei materiali contaminati
- Bonifica dell'ambiente e delle superfici a contatto diretto con l'amianto
- Smaltimento del materiale contaminato dopo un periodo di decantazione
Seguendo questi passaggi riuscirai a smaltire l'amianto in modo corretto. Ricorda di seguire tutti i passaggi e verificare che l’azienda scelta svolga un lavoro preciso nel rispetto dell'ambiente e dei lavoratori.
Il mancato rispetto della normativa, come lo smaltimento autonomo, è punito dalla legge attraverso sanzioni.
Rivolgiti ai professionisti del settore, sapranno come aiutarti nella bonifica e lo smaltimento dell'amianto in Lombardia.