Secondo le indagini della Procura, lo avrebbe costretto ad aprire un conto bancario cointestato sul quale veniva versato l’intero ricavato della vendita di un appartamento di proprietà dell’anziano per un importo di 115.000 euro.
La somma sarebbe stata prosciugata dalla badante con prelievi in contanti, bonifici e assegni poi versati sul suo conto corrente postale. Non solo. Conquistata la sua fiducia, lo avrebbe poi indotto a farsi consegnare un assegno dell’importo di 50.000 euro oltre a un anello con smeraldo e a un altro con diamante.
Inoltre avrebbe utilizzato indebitamente la carta bancomat dell’ultraottantenne effettuando numerosi prelievi per un importo complessivo di49.000 euro e infine gli avrebbe rubato una valigetta contenente numerosi gioielli in oro e pietre preziose. Le sottrazioni di denaro contante, gioielli e beni di valore sarebbero proseguite fino al gennaio scorso quando l’anziano l’ha denunciata.
La Procura ha contestato le aggravanti di minorata difesa data dall’età della vittima, dalla rilevante gravità del danno e dall’abuso di relazioni domestiche. Nel corso della perquisizione è stata recuperata parte della refurtiva tra cui vari monili in oro e una pelliccia di visone appartenuta alla moglie della vittima.