Il direttore generale di Fondazione Fs Luigi Cantamessa lo ha spiegato poco prima della partenza del Sabino Express, treno storico che collega Milano a Paratico e da lì a Sarnico, lungo una tratta di 12 chilometri che risale al 1876. L’esperimento dei treni storici piace e ha avuto un successo forse inaspettato.
In Lombardia l’esperienza dei treni storici è presente da anni e sempre in crescita: nel 2018 furono 2300 i passeggeri, due anni fa 4976 e quest’anno ne sono previsti 8080 (+38%) complice anche l’aumento delle tratte. Oltre a quelle verso i laghi (oltre al Sebino sul lago d’Iseo, anche Laveno sul lago Maggiore, Lario e Como, e Besanino verso Lecco) e alle esplorazioni nella Lomellina pavese si aggiungono infatti le linee delle città d’arte: Milano-Cremona Mantova. e Milano-Bergamo-Brescia, i due centri quest’anno insieme capitale italiana della cultura, e Milano-Monza-Chiavenna per un totale di 29 corse. Ma in realtà le mete sono tante in tutto il Paese: “in Italia abbiamo avuto il problema dell’overbooking: Irpinia, Murgia, l’otto maggio da Punta Raisi, dove atterrerà il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi, andremo a Tempio a Vulcano, l’unica stazione in un sito archeologico.
Anche per questo ora l’intenzione è di rendere operativi i treni storici che ancora non lo sono “grazie a 90 milioni del PNRR”. “Come rappresentante di Regione Lombardia – ha aggiunto l’assessore alle Infrastrutture Mari Cristina Terzi – sono orgogliosa di aver visto crescere questa bellissima iniziativa, che rappresenta un volano per il nostro turismo e un’occasione per scoprire, in un viaggio senza tempo, il nostro straordinario patrimonio”. “Sono quattro anni che questa iniziativa è finanziata stabilmente dalla Regione – ha assicurato l’assessore ai Trasporti Franco Lucente – e intendiamo continuare con la stessa modalità”.