I genitori del ragazzo, che è ancora minorenne, hanno presentato ricorso al Tar che ha dato loro ragione: l’illecito amministrativo di cui si è reso responsabile il giovane, non può giustificare una punizione di tale gravità.
L’alunno è stato così riammesso a scuola. Inizialmente del caso si era occupato il consiglio di classe, che aveva stabilito una sospensione di 15 giorni. Punizione poi decisamente inasprita dal consiglio d’istituto.
Ma il Tar ha ribaltato il giudizio, prevedendo inoltre che lo Stato debba versare alla famiglia 2mila euro come risarcimento.