A darne notizia è il quotidiano “La Provincia Pavese”.
Centinaia di anatre e fagiani che sono stati contagiati dovranno essere abbattuti e successivamente smaltiti da ditte specializzate.
A stabilirlo è stata Ats Pavia, in seguito ai risultati delle analisi effettuate all’Istituto Zooprofilattico, che hanno confermato la positività all’aviaria. E’ stato anche stabilita una zona di protezione di tre chilometri attorno all’azienda dove si è manifestato il focolaio ed un’area di sorveglianza nel raggio di dieci chilometri.
Le attuali epidemie di influenza aviaria hanno causato devastazioni nelle popolazioni animali, tra cui pollame, uccelli selvatici e alcuni mammiferi, e danneggiato i mezzi di sussistenza degli agricoltori e il commercio alimentare. Sebbene colpiscano in gran parte gli animali, questi focolai pongono rischi continui per l’uomo.
L’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (Fao), l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e l’Organizzazione mondiale per la salute animale (Woah) stanno quindi esortando i paesi a lavorare insieme in tutti i settori per salvare quanti più animali possibile e proteggere le persone .
I virus dell’influenza aviaria, spiegano Fao, Oms, Woah, normalmente si diffondono tra gli uccelli, ma il numero crescente di rilevamenti di influenza aviaria H5N1 tra i mammiferi, che sono biologicamente più vicini agli esseri umani rispetto agli uccelli, solleva la preoccupazione che il virus possa adattarsi per infettare gli esseri umani più facilmente, Inoltre, alcuni mammiferi possono fungere da recipienti di miscelazione per i virus dell’influenza, portando alla comparsa di nuovi virus che potrebbero essere più dannosi per gli animali e per l’uomo.