C’è la curiosità per un cantiere che darà vita ad un’opera molto attesa, il parcheggio sotterraneo collocato nel cuore del centro storico. Ma c’è anche una inattesa passione per la storia e i suoi mille risvolti. Così ieri sera a Novara ha avuto un successo al di là di ogni aspettativa l’iniziativa organizzata dalla Soprintendenza che ha aperto le porte degli scavi archeologici in corso nell’area di circa 3000 metri quadrati presso il duomo, scavi che precedono la realizzazione verrà e propria del parcheggio. A scoprire aspetti inediti della storia della città è arrivata tanta gente, che al classico aperitivo ha preferito un tuffo nel passato.
Francesca Garanzini della Soprintendenza ha spiegato (anche con foto e rilievi), assieme ai due archeologi responsabili dei lavori, il progressivo avanzamento degli scavi effettuati neii primi 50 giorni di cantiere, dove, con l’utilizzo di piccoli scavatori e di una gru appositamente montata si è cominciato a “sfogliare” ogni strato di sedimentazione edilizia, levando i livelli dal Novecento al Cinquecento e arrivando al momento a mettere in luce i resti di un quartiere alto-medioevale addossato al lato sud del palazzo episcopale formato da abitazioni in laterizio che furono distrutte nel XIV secolo per creare un’area libera intorno al castello costruito da Giovanni Visconti, signore di Milano.
Una modalità inconsueta di raccontare “in presa diretta” la storia, che ha suscitato molta attenzione. La visita sarà ripetuta a settembre, quando il cantiere sarà arrivato a scoprire il livello della Novara romana.