A distanza di 24 ore presso la Struttura Nefrologia-trapianti renali dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Novara sono stati trapiantati mamma e figlio con la stessa malattia genetica. Entrambi erano affetti da sindrome di Alport, dovuta ad un difetto di una proteina del collageno e che causa un’alterazione dei glomeruli che sono le strutture di filtrazione dei reni.
Quando la loro funzione risulta danneggiata, occorre sostituirla con la dialisi, o meglio con un trapianto.
Non è certo infrequente quindi che la stessa malattia genetica sia presente in più familiari, quello che è inconsueto è che il trapianto arrivi a distanza di poche ore. Prima il Centro Regionale Trapianti del Piemonte (CRT) ha raccolto – da una rianimazione di un ospedale piemontese – la segnalazione di un potenziale donatore deceduto a seguito di un trauma della strada, che – dopo i test di compatibilità effettuati dall’Immunogenetica delle Molinette – risultava idoneo proprio per il giovane paziente.
Neanche a distanza di 24 ore, il CRT raccoglieva un’altra segnalazione di un altro donatore deceduto a seguito di emorragia cerebrale in un ospedale diverso del Piemonte. Effettuati i test, è risultato compatibile con la mamma. Entrambi stanno bene e tutto ha ricominciato a funzionare prontamente.