Venerdì 1° dicembre alle ore 21, presso la sala polifunzionale “A.Sonvico” di Pieve del Cairo, verrà presentato il primo libro di Carlo Degiorgi intitolato “La straordinaria storia di nonno Felice”, un romanzo sulla vita del suo trisavolo. Sarà sicuramente una serata interessante nonché il primo appuntamento che aprirà il “Natale Pievese” di quest’anno.
L’amico Carlo, dopo una ricerca genealogica che dura da tantissimi anni, ha deciso di intraprendere la scrittura di questo libro che è la storia di Felice Degiorgi, il nonno di suo nonno, vissuto 90 anni tra il 1820 e il 1910. Il suo antenato era un semplice contadino ma la sua lunga esistenza è stata coronata da avvenimenti che l’autore ha pensato di rendere avvincente tramite un libro che parla della sua vita, della vita dei paesi di Pieve del Cairo e di Borgofranco (oggi Suardi), luogo in cui nacque oltre 200 anni fa.
“Era la primavera del 1986, non avevo ancora compiuto quindici anni quando iniziai questa avventura che mi ha permesso di ricostruire 14 generazioni prima della mia“: dice l’autore che, con una punta di rammarico aggiunge: “Purtroppo, non ho nemmeno una fotografia di nonno Felice, non ho mai visto il suo volto e non ho mai sentito parlare di lui, da nessuno della mia famiglia che ho conosciuto”.
Il romanzo scritto da Carlo Degiorgi parla di personaggi realmente esistiti e di fatti sia veri che verosimili, narra di un paese che non esiste più, storicizzando anche i fatti con i grandi avvenimenti di quel passato. Nonno Felice nacque quando la Lomellina era sotto il regno di Sardegna, vide tre guerre d’indipendenza, l’Unità d’Italia, il tramvai, l’unione di Cairo a Pieve. Conobbe figli, nipoti, pronipoti, rimase vedovo ben tre volte e riuscì a salutare anche il nuovo secolo, il ‘900, fin quasi alla vigilia di quella Grande Guerra che – per fortuna sua – non conobbe.
“Sono contento di aver scritto una storia tratta da fonti vere e documentate. Ce l’avrò fatta?“: si domanda l’autore speranzoso di aver fatto un buon lavoro che solo il pubblico e chi leggerà questo libro potrà giudicare.
Lascio che siano le parole di Carlo Degiorgi a concludere:
“Dedico questo libro alla mia famiglia e soprattutto ai miei genitori che, per tanti anni, mi hanno visto leggere, documentare, cercare e scrivere sul mio passato”
Rinnoviamo pertanto i più sinceri auguri a Carlo perché il suo libro possa essere “Felice” e “Fortunato”, come i nomi che portò il suo trisavolo.