Dalle prime ore della mattinata di oggi, il Comando Provinciale Carabinieri di Varese sta eseguendo, nelle provincie di Varese, Milano, Lecco, Bergamo e Novara, venti ordinanze di custodia cautelare in carcere e due ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari concesse dal gip del Tribunale di Milano, a carico di venti cittadini albanesi e due italiani. Nell’operazione sono stati impiegati 80 militari unitamente ad una unità cinofila.
L’indagine, denominata “Turn Over”, relativa ad un’associazione a delinquere finalizzata al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti, è stata condotta dalla Sezione Operativa del N.O.R.M. della Compagnia Carabinieri di Busto Arsizio e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Milano e Procura della Repubblica di Busto Arsizio.
È stata accertata l’esistenza di un sodalizio criminale già noto alle cronache poiché coinvolto in un fatto di sangue avvenuto nel novembre del 2016 in Canegrate, nel Milaese. In quella circostanza, nel corso di una faida nei confronti di un'altra banda di albanesi, per il controllo delle piazze di spaccio, hanno perso la vita due giovani pusher uccisi a colpi di arma da fuoco. Uno dei destinatari dell'operazione di oggi è il fratello di una delle vittime di quell’episodio.
L’attività investigativa ha tratto origine dell’arresto in flagranza di reato di un cittadino albanese trovato in possesso di 110 dosi di cocaina, per un peso complessivo di grammi 94,2 e della somma di 11.950 euro, effettuato dai militari della Compagnia di Busto Arsizio nel mese di giugno del 2020.
Le successive attività, eseguite attraverso indagini sia di tipo tradizionale che tecnico, oltre a consentire la ricostruzione di una fitta rete di pusher operanti nei territori del basso Varesotto e dell’hinterland Milanese, hanno permesso di svelare l’esistenza del sodalizio criminale in grado di movimentare e vendere al dettaglio rilevanti quantitativi di sostanze stupefacenti.
Molti dei componenti dell'associazione a delinquere sono legati tra loro da vincoli di parentela e l’associazione criminale si caratterizza per la capacità di fornire un costante ricambio ai pusher sul territorio, assicurando avvicendamenti ogni 3 mesi di soggetti provenienti dal loro paese d’origine. Da qui il nome “Turn Over” attribuito all’indagine.
Lo spessore del gruppo criminale è evidenziato anche dalla minuziosa organizzazione interna, con sodali incaricati del supporto logistico in favore dei pusher provenienti dall’Albania, dell’approvvigionamento e trasporto della droga e del confezionamento delle dosi.
Complessivamente sono state individuate tre abitazioni, insistenti sul territorio della Provincia di Varese, esclusivamente utilizzate quale “deposito” dello stupefacente e “laboratorio” per il confezionamento delle dosi.
È emerso, inoltre, come lo status detentivo di alcuni appartamenti al sodalizio criminoso non ha impedito agli altri di continuare, tramite gli affiliati, a gestire gli affari dell’associazione.
Nel corso della fase investigativa sono stati tratti in arresto in flagranza di reato 6 soggetti e sequestrati complessivamente: 20 chili di cocaina, 10 chili di eroina, 81 chili di hashish e somme in denaro per 453.000 euro, che sul mercato avrebbero fruttato all’incirca 3.000.000 di euro.