I 59 lavoratori dello storico calzaturificio di gamma alta Moreschi di Vigevano, raggiunti il 19 febbraio da lettere di licenziamento collettivo, manifesteranno stamattina con presidi davanti ai due negozi monomarca del centro di Milano: dalle 10 alle 11 in via Manzoni 12 e dalle 11 alle 12 in via Sant’Andrea 12, nel quadrilatero della moda.
La proprietà dell’azienda, fondata nel 1946 dall’omonima famiglia e dal 2021 controllata dal fondo d’investimento svizzero Hurleys, ha deciso di cessare completamente la produzione a Vigevano, nel grande stabilimento di 70 mila metri quadri in via Cararola, inaugurato nel 2003, che all’epoca dava lavoro a 400 addetti. E’ l’ultimo grande calzaturificio rimasto attivo in quella che un tempo era definita la “capitale della scarpa”.
Già lo scorso luglio la nuova proprietà aveva dismesso il reparto orlatura con i primi 27 licenziamenti. A Vigevano resterebbero solo gli uffici amministrativi, la ricerca e sviluppo del brand e la modelleria. Alla fine del 2022 è stato venduto anche l’immobile a una società che poi l’ha affittato alla Moreschi, con seguito di contenzioso legale per canoni non pagati. I programmi ne prevedono la chiusura completa a settembre.
I licenziamenti riguardano tutti gli addetti rimasti in produzione che proseguirebbe affidata a piccoli laboratori di contoterzisti. Le maestranze, che a inizio marzo hanno ricevuto lo stipendio di gennaio e attendono ancora quello di febbraio (solo qualcuno avrebbe ottenuto degli acconti), per tre settimane hanno scioperato per un’ora al giorno e da una settimana hanno occupato gli uffici. Peraltro, secondo quanto riferiscono i sindacati, l’attività produttiva ultimamente sarebbe quasi azzerata per mancanza di materie prime.
Inoltre il nome di Vigevano è stato sostituito da quello di Milano nel logo Moreschi, che per anni ha rappresentato un vero e proprio fiore all’occhiello per la città ducale. Un’epoca distante anni luce se si considerano gli ultimi avvenimenti che hanno riguardato il calzaturificio. I sindacati continueranno intanto a portare avanti la loro protesta, visto che il saldo arretrato dei 50 dipendenti non è ancora stato saldato, secondo quanto appreso e riferito dai sindacati. Il 4 aprile è il giorno in cui avrà termine la trattativa sindacale, esattamente 45 giorni dal 19 febbraio.