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Cronaca | 08 maggio 2024, 21:06

Milano, morte Carlotta Benusiglio: definitiva l’assoluzione per l’ex fidanzato Marco Venturi

La donna venne trovata impiccata con una sciarpa ad un albero nei giardini di piazza Napoli a Milano il 31 maggio del 2016

Milano, morte Carlotta Benusiglio: definitiva l’assoluzione per l’ex fidanzato Marco Venturi

Diventa definitiva l’assoluzione per Marco Venturi nel processo per la morte dell’ex fidanzata Carlotta Benusiglio, la 37enne trovata impiccata con una sciarpa ad un albero nei giardini di piazza Napoli a Milano il 31 maggio del 2016. I giudici della prima sezione penale della Cassazione hanno rigettato il ricorso della procura generale di Milano contro l’assoluzione pronunciata dalla Corte di Assise di Appello di Milano nello scorso ottobre. In primo grado l’uomo era stato condannato a sei anni per ‘morte come conseguenza di altro reato’, ossia condotte di stalking. I supremi giudici hanno così accolto la richiesta formulata oggi in aula dal sostituto pg di Cassazione che aveva sollecitato la conferma dell’assoluzione per l’ex fidanzato di Benusiglio.

Come si è saputo da fonti legali, la Cassazione, dopo l’udienza in mattinata, ha rigettato tutti i ricorsi proposti sia dalla Procura generale di Milano che dalle parti civili, ossia sorella e madre della stilista. L’11 ottobre scorso, la Corte d’Assise d’appello milanese aveva spazzato via sia la tesi della Procura sull’omicidio che il verdetto del gup di primo grado sulla “morte come conseguenza di altro reato”, assolvendo Venturi, difeso dall’avvocato Andrea Belotti, “perché il fatto non sussiste” da tutte le imputazioni. La Procura generale milanese nel ricorso aveva sostenuto di nuovo l’ipotesi della morte come conseguenza di stalking e non più quella di omicidio. Ricorso che il pg della Cassazione in udienza ha chiesto ai giudici di respingere.

In primo grado il gup Raffaella Mascarino aveva deciso che non si era trattato di omicidio, ma di un suicidio o di un atto dimostrativo finito in tragedia, causato dall’ex compagno, che avrebbe sottoposto Benusiglio per due anni a vessazioni fisiche e psicologiche. Condanna cancellata in secondo grado per il 47enne dai giudici (presidente Ivana Caputo, relatrice Franca Anelli). Per la Corte Benusiglio si uccise, dopo l’ennesimo litigio col fidanzato, e lo stalking contestato era “inesistente”. Su questo caso, poi, scrissero i giudici, non ci sarebbe stato bisogno nemmeno di un processo, ma bastavano gli esiti “dell’incidente probatorio”, ossia della perizia che stabilì che si era trattato di suicidio.

Oggi, come fatto notare dal nuovo legale di parte civile Niccolò Vecchioni, il pg in udienza ha spiegato che le indagini avrebbero dovuto orientarsi semmai sull’ipotesi di istigazione al suicidio. Venturi, nel procedimento in questi otto anni, era passato da semplice testimone all’inizio ad indagato per istigazione al suicidio e in via di archiviazione, fino poi ad accusato di omicidio volontario e condannato per morte come conseguenza di altro reato. Infine, assolto in via definitiva.

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