Nella giornata del 6 giugno, la Polizia di Stato ha dato esecuzione all’ordinanza di misura cautelare della custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Novara nei confronti di un cittadino italiano di 60 anni residente a Novara con a carico precedenti di polizia e già sottoposto per altri motivi ad obbligo di presentazione alla p.g., in quanto gravemente indiziato dei reati di maltrattamenti e lesioni nei confronti della moglie e della figlia sin dal 1993.
Nello specifico, l’uomo sottoponeva le predette a reiterate condotte vessatorie e violente, sia fisiche che verbali, cagionando loro lesioni e un profondo stato di sofferenza. Era solito ingiuriarle con svariati insulti che hanno subito nel tempo un'escalation in termini di frequenza fino a giungere ad una cadenza pressoché quotidiana.
Oltre alle ingiurie l’uomo minacciava la moglie con frasi quali: “darò fuoco alla casa, la farò saltare per non lasciare niente e ti farò fuori”. Le minacce le venivano rivolte soprattutto in corrispondenza del giorno in cui la donna percepiva lo stipendio nonché nei weekend. L’uomo, infatti, secondo quanto dichiarato dalle vittime, soffriva di crisi di astinenza dovute al consumo di sostanze stupefacenti nel corso delle quali era solito danneggiare muri, porte e finestre e, in assenza di denaro, lo pretendeva costantemente dalla coniuge fino ad assillarla anche sul luogo di lavoro.
Le richieste di denaro venivano avanzate anche nei confronti della figlia durante il periodo di convivenza con la coppia.
In una occasione, aggrediva fisicamente la moglie lanciandole addosso un televisore, pretendendo che la stessa allontanasse da casa la figlia. La donna, a quel punto, si rifugiava al piano superiore dell’abitazione ed il marito la raggiungeva cercando di sfondare la porta a martellate.
In un’altra occasione a seguito del rifiuto della moglie di consegnargli un farmaco e del denaro tentava di appropriarsi del portafogli di quest’ultima afferrandola per la gola, scaraventandola sul letto e colpendola con una testata.
Gli interventi della Polizia di Stato effettuati presso l’abitazione e sul luogo di lavoro hanno consentito, assieme alle dichiarazioni delle vittime e agli altri elementi raccolti dalla Squadra Mobile, di delineare un quadro di maltrattamenti perdurante nel tempo a cui la misura cautelare eseguita ha potuto porre fine.
L'indagato si trova ora ristretto presso la Casa Circondariale di Novara a disposizione dell'Autorità Giudiziaria.
Sempre nella stessa giornata la Squadra Mobile dava esecuzione all’ordinanza del divieto di avvicinamento alla persona offesa con applicazione del braccialetto elettronico emessa dal Tribunale di Novara nei confronti di un uomo di nazionalità marocchina di 47 anni residente a Novara con un solo precedente per lesioni personali, in quanto gravemente indiziato del delitto di minaccia aggravata nei confronti della ex moglie.
Nello specifico l’uomo nonostante la separazione dalla donna non riusciva a staccarsi dalla stessa e in ragione di questo le mandava costantemente messaggi minacciandola anche di morte e si presentava sotto la sua abitazione ingenerando nella donna un crescente stato di ansia anche perché i due avevano due figlie minorenni.
Nell’ultimo episodio l’uomo si presentava a tarda sera sotto casa della donna minacciandola verbalmente per poi allontanarsi e continuando a mezzo messaggi inviati sul telefono della donna.
Anche in questo caso gli interventi della Polizia di Stato effettuati presso l’abitazione hanno consentito, unitamente alle dichiarazioni delle vittime e agli altri elementi raccolti dalla Squadra Mobile, di delineare un quadro di evidenziare immediatamente la pericolosità del soggetto, le cui condotte iniziavano ad incidere grandemente nella vita della donna e dei figli minorenni.