Domenica 27 ottobre, alle ore 16:00, sarà ospite nella sala polifunzionale “A. Savini”, in piazza Corte Granda, Marco Miconi, che presenterà al pubblico il libro L’Aiuto del Clero alla Resistenza, di cui è autore. L’incontro, organizzato dalla Biblioteca “G. Marucchi”, ha lo scopo di contribuire a mantenere vivo il ricordo di una pagina importante e significativa della nostra Storia nazionale – una pagina di fulgida positività all’interno di un volume tragico forse come nessun altro, quale è stata la Seconda Guerra Mondiale. Nativo di Zeme, architetto e urbanista, Marco Miconi ricopre, dal 2021, la carica di Presidente Nazionale dell’Associazione Partigiani Cristiani, fondata da Enrico Mattei nel 1947, e che Miconi ha contribuito a rifondare nel 2015.
Il testo in presentazione, com’è stato accennato, per l’importanza e la drammaticità dei fatti in esso contenuti rimanda alla dimensione della Storia con l’iniziale maiuscola, così come maiuscole, naturalmente sotto il profilo umano, sono le figure di sacerdoti in esso rievocate. A partire da don Luigi Biscaldi, parroco di Zeme, che, tra i tanti meriti, ha anche quello di aver nascosto in canonica Carlo Miconi, il padre dell’autore, sottraendolo ad una retata dei nazifascisti, nel febbraio del 1945. Il libro tratteggia in modo agile ma non sommario le vicende di dodici personaggi, quasi tutti appartenenti al clero, che si trovarono a operare durante il periodo della Resistenza, compiendo scelte coerenti con il messaggio evangelico e ponendosi, spesso in modo decisivo, a difesa dei più deboli.
Ben consapevoli del rischio al quale andavano incontro, queste persone non esitarono a porre in secondo piano la propria incolumità personale pur di mettere in pratica nella concretezza delle azioni quotidiane quei valori, umani prima ancora che cristiani, che vedevano calpestati dalla brutalità della guerra e di due regimi giunti ormai alla loro fase terminale e, proprio per questo, ancora più spietata. Com’era prevedibile, molti di loro ne subirono le conseguenze: don Pierino Cristiani, don Aldo Benevelli e don Giovanni Barbareschi vennero arrestati e torturati a più riprese. Ad altri andò anche peggio: don Fiore Menguzzo fu trucidato dai nazisti insieme al padre, alla sorella, alla cognata e a due nipoti; don Paolo Ghigini cadde vittima di un agguato tesogli da un gruppo di fascisti.
Per quanto esuli dal periodo della Resistenza, Miconi non manca poi di ricordare anche il sacrificio di don Giovanni Minzoni, ucciso a bastonate da una squadra di camicie nere nell’agosto del 1923, cioè a pochi mesi dalla presa del potere da parte di Mussolini: in questo modo l’autore sottolinea l’atteggiamento di ostilità che il fascismo mantenne nell’arco di tutto il Ventennio (pur senza sfociare, per lo più, in atti di violenza così estrema) verso quella parte del clero cattolico refrattaria a mantenere una silenziosa acquiescenza nei confronti del regime. L’opera di Miconi è il risultato non solo di lunghe e accurate ricerche sui documenti d’archivio, ma anche di interviste agli stessi protagonisti (quando possibile) o a persone che li conobbero.
A ispirare la penna dell’autore è stato, oltre ovviamente alla fede, l’amore per la libertà e per la pace – una pace che non può che innalzare le sue fondamenta sulla giustizia sociale. Infatti, come ammonisce lo stesso Miconi: “A chi come i partigiani e i preti raccontati nelle dodici storie di questo libro, ai quali rivolgo il ringraziamento della comunità tutta intera, seppe interpretare il desiderio di pace del popolo italiano, va riconosciuto un merito storico.
Oltre settant’anni di pace ci sono stati consegnati dai nostri padri. Non ci può essere pace soltanto per alcuni e miseria, fame e guerre per altri: queste travolgerebbero anche la pace di chi pensa di averla conseguita per sempre. Di questo dobbiamo essere consapevoli e dobbiamo operare di conseguenza”. Rinnoviamo pertanto l’invito per domenica 27 ottobre, alle ore 16:00, nella sala polifunzionale “A. Savini” di Valle Lomellina.
Gianluca Chiesa
Consiglio della biblioteca