Un viaggio completo nel mondo della risicoltura, intesa non solo come attività produttiva ma anche come patrimonio culturale. “Scopri, Gusta, Nutri”, la due giorni promossa dall’Associazione di promozione sociale Lomellina Terra di Riso, in collaborazione con ERSAF e con il sostegno di Fondazione Cariplo, ha offerto una panoramica approfondita sul legame tra riso e territorio, intrecciando aspetti tecnici, storici, culturali, scientifici, ambientali, economici e nutrizionali.
Sabato e domenica, presso Cascina Tessera a Valeggio, si sono svolti interventi e laboratori dedicati alle peculiarità del “cereale d’oro”. La mattinata di sabato è iniziata con il caffè di benvenuto e l’introduzione di Luigi Ferraris, presidente dell’associazione e titolare di Cascina Alberona a Mortara. Ferraris ha presentato gli obiettivi di Lomellina Terra di Riso, realtà che unisce sette produttori – Marta Sempio Riso (Valeggio), Società Agricola Massino (Sartirana Lomellina), Società Agricola Santa Maria dei Cieli (Mede), Azienda Agricola Zerbi (Pieve Albignola), Cascina Nuova - Naroli (Cozzo), Cascina Bosco Fornasara (Nicorvo) e la stessa Cascina Alberona - accomunati dall’impegno per valorizzare la risicoltura locale.
A seguire, Giovanni Nipoti ha ripercorso l’evoluzione della risicoltura in Lomellina dal XV secolo ad oggi, con un approfondimento sulla varietà Riso Lomello, creata negli anni ’50 dal professor Sampietro della Stazione Sperimentale di Risicoltura di Vercelli e riscoperta nel 2018, dopo quasi 70 anni di abbandono, dall’Azienda Agricola Santa Maria dei Cieli. Ilaria Nascimbene, di Progetti Società Cooperativa, ha poi illustrato le attività per preservare la cultura immateriale della risicoltura, condividendo interviste a ex mondine e lavoratori.
La ricerca scientifica è stata al centro dell’intervento di Valentina Vaglia, agronoma e ricercatrice dell’Università di Pavia, che ha esposto i progetti sulla coltivazione biologica di antiche varietà di riso. Luca Sormani, direttore di GAL Risorsa Lomellina, ha mostrato le applicazioni della paglia di riso nella bioedilizia e nella produzione di energia rinnovabile, mentre Francesca Massino ha affrontato i temi della sostenibilità e della lavorazione minima del suolo, illustrando anche il recupero dei sottoprodotti per la produzione di olio di riso
La mattinata, moderata dalla giornalista Cristina Colli, si è conclusa con un intervento della nutrizionista Anna Abbiati, che ha spiegato le proprietà del riso in una dieta equilibrata. Non poteva mancare una degustazione di risotto, momento conviviale prima del termine delle attività.
Domenica pomeriggio, intorno alle 15, le iniziative sono riprese con un laboratorio per bambini, in cui si sono realizzati mandala con riso colorato e si è mostrato il
processo che trasforma il risone grezzo nel riso bianco. In parallelo, Cinzia Simonelli del Laboratorio Chimico Merceologico dell’Ente Nazionale Risi ha guidato un’analisi sensoriale delle diverse varietà di riso, sia aromatiche che non. La giornata si è conclusa con un talk sul ruolo delle donne in agricoltura, dalle mondine alle imprenditrici. Anna Cardana, ex mondina, ha emozionato i presenti raccontando aneddoti e ricordi di un’epoca fatta di fatiche e socialità. Marta Sempio, imprenditrice e presidente provinciale di Confagricoltura, ha poi riflettuto sull’aumento della presenza femminile in agricoltura, sottolineando come l’apporto delle donne stia
portando innovazione e nuove prospettive in un settore tradizionalmente dominato dagli uomini.
«Ringraziamo ERSAF e Fondazione Cariplo per il loro supporto – ha dichiarato Luigi Ferraris – che ci ha permesso di realizzare un evento in linea con le finalità della nostra associazione. Un grazie va anche a tutti i relatori e al pubblico, che ha partecipato con interesse. Speriamo di poter proporre presto nuove iniziative per valorizzare il riso, elemento distintivo del nostro territorio».