I tempi sono lunghi per chiudere la nuova indagine sul caso Garlasco. Il prossimo 17 giugno l'appuntamento è a Milano per iniziare a lavorare su quale sarà il modo di procedere all'analisi delle due tracce parziali di Dna maschili trovate sulle unghie della vittima Chiara Poggi e come procedere all'analisi degli oggetti mai analizzati trovati nella spazzatura, tra cui un Fruttolo, una scatola di biscotti e un brick del the, usati per la colazione del 13 agosto 2007.
Ci vorranno ufficialmente almeno tre mesi per il deposito dei risultati ufficiali sul Dna trovate sulle unghie della vittima - verrà comparato con l'indagato Sempio e con quelli maschili chiesti dal giudice -, sugli oggetti poi bisognerà scegliere se cercare le impronte o il Dna: i reagenti sono diversi a seconda della ricerca e il reagente finisce per 'contaminare' l'oggetto, spiegano i genetisti. Un elemento che rende impossibile una doppia ricerca sullo stesso punto dell'oggetto e che potrebbe essere ovviato (ipotesi tutta da verificare) tagliando il reperto, nonostante il rischio di perdere eventuali elementi presenti.
"Questa valutazione - è certo l'avvocato Gian Luigi Tizzoni, legale della famiglia Poggi - verrà fatta con trasparenza da parte di tutti come è sempre stato in questa vicenda, quindi in contraddittorio: ci sarà il perito e i vari consulenti che decideranno oggetto per oggetto". Si tornerà in aula, davanti al gip di Pavia, il prossimo 24 ottobre.
(Afe/Adnkronos)