Ieri mattina presso l’Auditorium San Dionigi si è tenuto un incontro di presentazione delle nuove misure intergenerazionali di Regione Lombardia.
Presenti al tavolo Elena Lucchini, Assessore alla Famiglia, solidarietà sociale, disabilità e pari opportunità di Regione Lombardia, Andrea Ceffa, Sindaco di Vigevano, Ilaria Marzi, Direttore Socio-Sanitario di ATS Pavia, Andrea Frignani, Direttore Generale di ASST Pavia, Francesco Foti, Direttore Generale Famiglia, solidarietà sociale, disabilità e pari opportunità di Regione Lombardia e Mons. Maurizio Gervasoni, Vescovo di Vigevano.
Sono inoltre intervenuti Guido Cargnoni, Project Manager del Comune di Vigevano e dell’Ambito Distrettuale della Lomellina e Don Moreno Locatelli, Direttore della Caritas Diocesana di Vigevano.
Tra il pubblico erano presenti tutti gli stakeholder e i rappresentanti degli enti del terzo settore cittadini.
Elena Lucchini ha spiegato che l’obiettivo di Regione Lombardia è quello di rispondere ai bisogni delle persone più fragili. In particolare nella Provincia di Pavia, dove la popolazione è sempre più anziana e c’è un alto tasso di denatalità, questa sfida va affrontata con un’alleanza tra enti pubblici, terzo settore e privati.
L’assessore ha presentato in particolare due misure sperimentali:
• Attiva - Mente insieme, un progetto in collaborazione con l’Università Statale di Milano che propone una nuova forma di domiciliarità, una coabitazione solidale basata su un patto fiduciario tra anziano e giovane. Lo studente avrà un rimborso per le spese di locazione e dovrà fornire alcuni servizi di volontariato come accompagnare il padrone di casa senior a visite mediche, aiutarlo nell’utilizzo delle piattaforme digitali, ma anche condividere momenti di socializzazione e svago come andare insieme a teatro o al cinema, fornendo così una risposta concreta alla solitudine di molti anziani.
• Connessioni di vita: un welfare per l’invecchiamento attivo, un progetto che mira a promuovere l’invecchiamento attivo e migliorare la qualità della vita degli anziani attraverso un approccio integrato che unisce servizi sociali, sanitari e di comunità. L'iniziativa risponde ai bisogni emergenti della popolazione anziana, contrastando l’isolamento sociale, il decadimento cognitivo e le difficoltà di accesso ai servizi essenziali, valorizzando il ruolo attivo dell’anziano e rinsaldando la comunità con interventi intergenerazionali.
Francesco Foti ha dettagliato le azioni previste e le risorse messe a disposizione dalla Regione, evidenziando che le risorse investite in prevenzione consentono un risparmio sulla spesa sociale futura.
Andrea Frignani ha ringraziato Regione, ATS, Comune di Vigevano e Caritas per la collaborazione e ha descritto le azioni a carico di ASST per la promozione, nei confronti degli anziani stessi e dei loro familiari e caregiver, di stili di vita corretti, alimentazione sana e prevenzione delle cadute.
Mons. Gervasoni ha sottolineato l’importanza dell’introduzione di dinamiche comunitarie basate sulla carità e sull’aiuto del prossimo all’interno di un modello di società dove al contrario tutto viene sempre contrattualizzato e monetizzato.
Ilaria Marzi ha raccontato nello specifico le azioni previste dal progetto a Vigevano e nell’Ambito Distrettuale della Lomellina, presentando anzitutto le caratteristiche del territorio e i dati più rilevanti sulla popolazione residente e i servizi disponibili, sottolineando l’importanza di intervenire con una logica bottom-up, dal basso, mappando ciò che già c’è per creare un piano sostenibile, quantificabile e monitorabile.
Quindi Guido Cargnoni e Don Moreno Locatelli hanno presentato nel dettaglio le azioni previste dai progetti territoriali e i risultati raggiunti o attesi.
Andrea Ceffa ha portato i saluti e i ringraziamenti dell’Amministrazione Comunale a tutti gli intervenuti e in particolare a Regione Lombardia, ATS e ASST oltre che ai numerosissimi enti che sono partner del Comune nei progetti di promozione dell’invecchiamento attivo, a partire dall’Azienda Speciale Multi Servizi di Vigevano ASMV che gestisce la RSA e il Centro Sociale.
Il sindaco ha evidenziato il ruolo fondamentale dell’anziano nella famiglia e nella comunità come custode della memoria, della cultura e delle tradizioni, e l’importanza dello sviluppo di progetti intergenerazionali come quelli previsti dalle misure finanziate da Regione Lombardia.
Lucchini ha concluso evidenziando che lavoro di squadra, entusiasmo e sensibilità sono le chiavi per cambiare paradigma dall’assistenza alla creazione di comunità sempre più coese con il contributo di tutti e sottolineando l’importanza delle azioni di comunicazione che consentiranno al progetto e ai servizi previsti di raggiungere tutti i potenziali fruitori anche attraverso i Centri per la Famiglia, i nuovi punti di riferimento – aperti a tutte le famiglie, non necessariamente caratterizzate da fragilità – facenti capo alle ATS lombarde e gestiti in rete con gli operatori socioeducativi, sociali, sanitari e sociosanitari e con le organizzazioni del territorio con l’obiettivo di intercettare i diversi bisogni delle famiglie, fornire risposte flessibili e concrete e migliorare l’intersettorialità degli interventi.