Il 29 maggio al San Matteo si è tenuto il primo LUPUS Day: un’iniziativa dedicata alla prevenzione e alla diagnosi precoce del lupus eritematoso sistemico (LES).
L’evento ha coinvolto una quindicina di partecipanti, per lo più donne tra i 22 e i 75 anni, e ha permesso di individuare segnali di attenzione in quasi il 50% dei casi.
Risultati significativi per la salute dei partecipanti
Durante la giornata, i partecipanti hanno potuto usufruire di valutazioni cliniche da parte di reumatologi e nefrologi, oltre a compilare un questionario mirato a identificare i principali segni e sintomi del LES. Grazie anche alla collaborazione di specializzandi e tirocinanti, è stato effettuato un esame delle urine, strumento fondamentale per riconoscere precocemente il coinvolgimento renale.
I dati raccolti hanno evidenziato che il 30% dei presenti presentava proteinuria (presenza di proteine nelle urine), mentre il 10% soffriva di ipertensione insorta in età giovanile, condizioni che hanno richiesto ulteriori approfondimenti diagnostici.
Inoltre, al 70% dei partecipanti è stato consigliato un percorso di accertamenti specifici, inclusa la ricerca di autoanticorpi e una valutazione reumatologica approfondita.
Comprendere il LES per affrontarlo al meglio
Il lupus eritematoso sistemico colpisce prevalentemente donne tra i 20 e i 40 anni e può manifestarsi con sintomi evidenti, come dolori articolari e rash cutanei, oppure in forma silente, con segnali più sottili come la riduzione della conta piastrinica o il coinvolgimento renale.
Quest’ultimo, se diagnosticato tempestivamente attraverso semplici esami delle urine, può essere gestito con terapie efficaci che migliorano significativamente la prognosi e permettono una rapida riduzione dell’uso degli steroidi.
Un team multidisciplinare al servizio dei pazienti
L’evento è stato organizzato dal team RE-NE, formato da reumatologi (Lorenzo Maria Bianchessi, Francesca Bottazzi, Veronica Codullo e Giovanni Zanframundo, coordinati da Lorenzo Cavagna) e nefrologhe (Marilena Gregorini ed Emma Diletta Stea, sotto la direzione di Teresa Rampino).
Grazie all’approccio integrato e multidisciplinare, il LUPUS Day ha confermato l’importanza di iniziative dedicate per favorire diagnosi tempestive e terapie mirate precoci.
“Ogni passo verso la diagnosi precoce è un passo verso una vita migliore”
Come sottolineano gli specialisti, “iniziative come il LUPUS Day sono fondamentali per sensibilizzare e aiutare le persone affette da questa malattia autoimmune a ricevere cure tempestive e personalizzate”.
Il team invita tutte le persone con sintomi sospetti o a rischio a non sottovalutare i segnali e a rivolgersi prontamente agli specialisti.