Quando arriviamo su un sito, decidiamo se fidarci in pochi secondi. Non è (solo) un fatto estetico: è l’insieme di segnali tecnici, organizzativi e di contenuto che, combinati, creano o distruggono la fiducia. La ricerca accademica e la prassi professionale convergono: la credibilità online si costruisce rendendo verificabili le informazioni, mostrando chi c’è dietro al progetto, curando l’esperienza d’uso e la sicurezza, e dimostrando competenza reale nel proprio dominio.
Trasparenza e identità verificabile
Un sito credibile chiarisce immediatamente chi lo gestisce (ragione sociale, indirizzo, contatti), le responsabilità editoriali e le fonti. Questo aiuta le persone a “verificare” l’accuratezza di ciò che leggono, principio cardine delle linee guida di Stanford sulla credibilità del web.
Competenza dimostrata (E-E-A-T)
Google raccomanda contenuti “people-first” che evidenziano esperienza, competenza, autorevolezza e affidabilità (E-E-A-T). Questo non è uno slogan SEO: significa spiegare come si lavora, firmare gli articoli con biografie reali, citare metodi e fonti, aggiornare regolarmente. Tali segnali sono anche osservati dai valutatori di qualità di Google nelle attività di rating.
Qualità di design e contenuto aggiornato
Il design non è cosmetico: la ricerca di Nielsen Norman Group mostra che qualità visiva, disclosure chiara (costi, limiti, conflitti), contenuti completi e aggiornati e connessione al resto del web (citazioni, link esterni) sono fattori duraturi di fiducia. In pratica: pagine pulite, tono coerente, aggiornamenti datati e link a fonti terze.
Performance e stabilità (Core Web Vitals)
Un sito “credibile” deve rispondere rapidamente e senza sobbalzi visivi. I Core Web Vitals di Google – oggi focalizzati su caricamento, interattività e stabilità – sono metriche reali di UX che incidono sia sulla soddisfazione sia sulla visibilità in ricerca. Puntare a buoni valori è raccomandato per l’esperienza e per il posizionamento.
Sicurezza di trasporto (HTTPS ovunque)
La connessione cifrata non è opzionale: senza HTTPS i dati sono leggibili e perfino modificabili “in transito”, con rischi per integrità e privacy. I moderni browser evidenziano i siti insicuri e l’adozione di TLS è ormai standard, anche grazie a CA come Let’s Encrypt. Verificare il lucchetto e i dettagli del certificato è un gesto semplice che tutela la credibilità percepita.
Protezione dei dati e conformità
Oltre al trasporto sicuro, contano le politiche di privacy e la governance della sicurezza (es. ISMS conforme a ISO/IEC 27001). Una policy chiara e aggiornata, insieme a processi verificabili (formazione, gestione dei fornitori, change management), comunica maturità e riduce il rischio di incidenti che minano la fiducia.
Accessibilità come requisito, non come optional
Le WCAG 2.2 definiscono criteri testabili (A/AA/AAA) per rendere i contenuti percepibili, utilizzabili, comprensibili e robusti per persone con disabilità. L’accessibilità non è solo conformità normativa: è un segnale etico e professionale che amplia l’audience e rafforza la reputazione.
Strutturazione dell’informazione (dati strutturati)
L’uso di schema.org e dei dati strutturati aiuta i motori a comprendere il contenuto e può attivare rich results più informativi nei risultati di ricerca. Anche questo, indirettamente, incide sulla credibilità percepita perché rende il sito “leggibile” dalle macchine e più utile agli utenti.
Segnali esterni e accountability
Oltre all’autoreferenzialità, contano licenze, certificazioni, membership e controlli da parte di autorità indipendenti. Questi elementi – quando autentici e verificabili – bilanciano l’asimmetria informativa tipica del web. Nel commercio elettronico, ad esempio, la presenza di condizioni trasparenti e politiche di rimborso chiare rientra fra i segnali di fiducia studiati da NN/g.
Caso di studio: analisi tecnica del portale di Betsson
Il marchio è gestito da società del gruppo Betsson. Per l’operatività internazionale il gruppo opera tramite entità licenziate, fra cui BML Group Ltd autorizzata dalla Malta Gaming Authority (MGA) – verifica pubblica disponibile sul registro dell’autorità. La presenza di licenze verificabili rientra nei “segnali esterni” citati sopra.
Betsson Group dichiara e documenta un Sistema di Gestione della Sicurezza delle Informazioni (ISMS) certificato ISO/IEC 27001. Nel 2025 il gruppo ha completato la transizione alla versione 27001:2022, con audit di sorveglianza senza non conformità; comunicazioni ufficiali del gruppo dettagliano ambito e controlli (organizzativi, persone, fisici e tecnologici) applicati al ciclo di vita delle piattaforme online. Questo è un segnale concreto di governance tecnica.
Le pagine informative del brand indicano l’uso di SSL/TLS (ad esempio 256-bit, con certificati emessi da CA riconosciute) per proteggere i dati trasmessi tramite moduli e aree sensibili. Questo pratica è allineata alle raccomandazioni generali sulla sicurezza del trasporto menzionate in precedenza.
La privacy policy pubblica dichiara misure di sicurezza e gestione dei dati personali in conformità con le normative applicabili; la presenza di policy aggiornate e tracciate nel tempo è parte dei requisiti di trasparenza digitale.
A livello di governance, il gruppo evidenzia programmi e team dedicati al “responsible gaming” (strumenti, processi di monitoraggio, formazione), approccio che – sul piano strettamente tecnico-organizzativo – segnala controllo dei rischi e accountability.
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