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Cronaca | 24 dicembre 2019, 20:54

Vigevano: aggressione in carcere ai Piccolini, un agente preso a pugni in faccia

L'episodio denunciato dal sindacato di polizia penitenziaria Uspp, è avvenuto questa mattina (martedì), l'agente ha riportato ferite giudicate guaribili in 5 giorni.

Vigevano: aggressione in carcere ai Piccolini, un agente preso a pugni in faccia

E' di oggi la notizia dell'aggressione con lesioni che un detenuto magrebino ha perpetrato nei confronti di un agente di Polizia Penitenziaria. E' successo presso la Casa di Reclusione di Vigevano e il responsabile è un marocchino di 36 anni che, durante delle normali attività interne all'istituto, ha cominciato a sferrare pugni al volto dell'agente.

A dare la notizia è Pierpaolo Minetola, Segretario Locale del USPP (Unione Sindacati Polizia  Penitenziaria) che racconta così l'episodio: "durante una normale attività all'interno della sezione detentiva, l'agente ha chiesto al soggetto se intendesse fruire della doccia. Alla sola domanda, il detenuto gli si è letteralmente scagliato contro, colpendolo più volte, tale da procurare traumi e lesioni per 5 gg di prognosi. Non è tutto. Oggi si stava rischiando una contestazione ancora più forte, dal momento in cui, una volta intervenuto altro personale per sedare le furie del marocchino, un altro soggetto della stessa sezione "prendendo le difese", urlava ed offendeva il personale, fomentando gli altri ristretti. La calma e la professionalità del personale di Polizia Penitenziaria di Vigevano hanno fatto sì che la situazione non sfuggisse di mano".

Sull'episodio interviene anche Gian Luigi Madonia, Segretario Regionale dell'USPP che denuncia il susseguirsi degli eventi a Vigevano:: "La Casa di Reclusione di Vigevano sta diventando un contenitore di soggetti problematici e, nello specifico, la concentrazione è eccessiva presso una sezione. Da tempo ormai "il Piccolini" è individuato dall'Amministrazione come luogo in cui assegnare soggetti psichiatrici e violenti, ivi trasferiti proprio per pregressi episodi disciplinari. Non si può andare avanti così: Vigevano non è dotata di strumenti e risorse umane adeguate per rispondere alla furia di determinati soggetti. Servono ambienti più idonei e personale formato" Prosegue il sindacalista, con un'analisi più generale del problema aggressioni e sulla necessità di prestare maggiore attenzione al fenomeno: "la questione aggressioni in danno della Polizia Penitenziaria è uno dei temi denunciati da tempo dall'USPP. Un problema che, però, non sembra interessare i politici e i vertici del DAP. Ciò che è accaduto a Vigevano, infatti, oltre ad essere una puntata già vista presso la struttura e a rappresentare l'ennesimo episodio su scala nazionale, costituisce :ma delle criticità più serie del sistema penitenziario del paese che, altrettanto seriamente, dovrebbe essere affrontata. Detenuti psicologicamente instabili, che non ci pensano due volte ad attaccare le Istituzioni (perché questo è agente di Polizia Penitenziaria !), detenuti che non hanno alcuna intenzione di rispondere alle opportunità trattamentali e di reinserimento sociale, sono soggetti che non possono essere gestiti in strutture "ordinarie". Occorrono Istituti, adeguatamente attrezzati, soprattutto dal punto di vista sanitario, per riuscire a contenere detenuti di questo tipo. La chiusura degli OO.PP.GG. è stato un errore politico e strategico: tutti quei soggetti "difficili" comunque gestiti all'intento dei quei reparti, oggi sono distribuiti in diverse strutture penitenziarie e continuano a vagare da Istituto a Istituto, proprio a seguito della loro condotta. Tale continuo esodo peraltro incide pesantemente sull'utilizzo di risorse economiche dello Stato".

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