Il momento della pausa pranzo, della mensa deve essere occasione di condivisione, di rapporti umani, un momento in cui socializzare, in particolare in quel luogo “la scuola” a cui si affida la crescita formativa e culturale delle future generazioni.
Per questo motivo in quel luogo non possono avvenire discriminazioni di nessun tipo. Ciò che viene raccontato dai quotidiani locali, dimostra ancora una volta la totale assenza di responsabilità sociale da parte di un comune che non raccoglie le necessità e i bisogni dei suoi cittadini, che costruisce divisioni a partire dalle fondamenta della crescita di coloro che saranno il futuro di questo paese.
Stiamo parlando di scuola Pubblica, dove non dovrebbero esistere divisioni sociali, culturali, di provenienza e stiamo parlando di un'Amministrazione comunale che dovrebbe avere la responsabilità sul bene pubblico, che dovrebbe agevolare e sostenere coloro che evidenziano difficoltà sociali, occupazionali, di assistenza.
Oggi, dopo il cambio di appalto nelle mense scolastiche, ci risulta che il primo atto del Comune è stato quello di annullare gli 80 pasti a garanzia di eventuali difficoltà di copertura del servizio totale, garanzie che, soprattutto in momenti di crisi e di difficoltà economica, dovrebbero essere già previste nei capitolati e poste all’attenzione dei potenziali partecipanti alla gara.
La CGIL di questo territorio non può che rimarcare le responsabilità a carico del comune per questi aspetti di una gestione priva di visione sociale e che va nella direzione di evidenziare le distanze economiche che separano chi ha più possibilità da chi è in difficoltà.
Se questa è ancora la scuola dell'obbligo, allora siamo tenuti a garantire uguali condizioni per tutti coloro che la frequentano. Questa Amministrazione, per gli aspetti di sua competenza, sta dimostrando volontà diverse: ricordiamo anche che ha avviato un percorso di privatizzazione degli asili nido, demandando, attraverso gare d'appalto, la responsabilità della gestione a cooperative, sia per la parte formativa, sia per la responsabilità nei confronti di coloro che vi lavorano.
Non possiamo tralasciare, infine, il fatto che ormai da anni questa amministrazione non si rende disponibile al tavolo sulla contrattazione sociale da cui derivano gli accordi, gli stessi che come Sindacato unitario firmiamo in tutta la provincia di Pavia. Vigevano da anni rifiuta questa opportunità, in particolare sul caso Mense.
Per queste ragioni sollecitiamo al più presto un incontro con l'amministrazione comunale di Vigevano per chiarimenti in merito.