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Eventi | 07 febbraio 2018, 02:00

#Sanremo2018: le pagelle di SanremoNews ai 20 ‘campioni’ in gara. Qualità alta, su tutti Max Gazzè e Lo Stato Sociale ma non solo…

Voti alti anche per Vanoni, Meta e Moro, Noemi e Diodato e Roy Paci. Male il duo Roby Facchinetti – Riccardo Fogli

#Sanremo2018: le pagelle di SanremoNews ai 20 ‘campioni’ in gara. Qualità alta, su tutti Max Gazzè e Lo Stato Sociale ma non solo…

Come ogni anno insieme al Festival di Sanremo torna una delle tradizioni più amate nei bar la mattina dopo. Ed ecco le pagelle di SanremoNews alle prime esibizioni di questa sera. Sul palco abbiamo visto tutti e 20 i ‘campioni’ in gara che già hanno dato un’idea della loro proposta per la 68^ edizione del Festival.

Ecco le pagelle di SanremoNews:

Annalisa “Il mondo prima di te”: brano dal suono internazionale, il testo meno. Un suono nel complesso da ‘mainstream’ ma con un ritornello non facile da ricordare. Le radio sapranno farcela apprezzare. Voto 6

Ron “Almeno pensami”: pezzo di Dalla, ma senza Dalla dietro il microfono ha quel qualcosa in meno. Lui l’avrebbe fatta cadere come un discorso buttato lì in musica, Ron la fa un po’ ‘troppo canzone’, il rischio è che passi inosservata. Peccato. Voto 5,5

The Kolors “Frida (Mai, mai, mai)”: brano ripetitivo, ma può essere anche il suo bello. Già lo si canticchia al primo ascolto, e sia la volta buona che il loro pubblico di giovanissimi faccia una ricerca su Google per sapere chi è Frida. Voto 6

Max Gazzè “La leggenda di Cristalda e Pizzomunno”: porta una ventata di bellezza con un testo scritto non per la solita canzonetta, ma per raccontare una storia. Penna di un’altra categoria, un brano epico e tenero, come lui. Voto 7,5

Vanoni-Bungaro-Pacifico “Imparare ad amarsi”: l’eleganza di una delle Signore della canzone italiana porta a Sanremo un tocco che al tatto sa di seta. Insieme a lei due nomi più famosi per la penna che per la voce e il risultato è da incorniciare. Voto 7

Ermal Meta – Fabrizio Moro “Non mi avete fatto niente”: i loro testi sono sempre attuali e raccontano, senza troppe metafore, quello che succede fuori dalla finestra. Un messaggio importante, cantato bene, che resta bene impresso nelle voci che da domani la canteranno. Leggendo il testo e capendolo avrete già fatto qualcosa…Voto 7

Mario Biondi “Rivederti”: come molti brani suoi e della sua scuola merita (e ha pieno diritto) a un secondo ascolto per essere capito meglio. Di certo resta fedele alla sua scuola, con una scrittura complessa e un’esecuzione ricca e generosa. Voto 6,5

Roby Facchinetti – Riccardo Fogli “Il segreto del tempo”: niente da dire, nel senso…non c’è proprio niente da dire. Hanno fatto i Pooh e rifanno i Pooh ma con qualche anno di più. E c’è il rischio di rovinare il mito di quello che è stato. Voto 5

Lo Stato Sociale “Una vita in vacanza”: sul piano del testo da loro ci si poteva aspettare qualcosina di più, ma il pezzo suona alla grande e hanno portato all’Ariston uno show che non si vedeva da tempo. Voto 7,5

Noemi “Non smettere mai di cercarmi”: sul palco dell’Ariston è certezza di qualità e intensità. Per capirla bene va riascoltata e lo si fa con piacere, ci sono tante parole da fare nostre con il tempo. Peccato sia sempre difficile da ricantare sotto la doccia, ma lei non cerca questo. Voto 7

Decibel “Lettera dal Duca”: l’omaggio dichiarato a David Bowie diventa una versione italica del ‘Duca Bianco’ anche se i puristi potrebbero storcere il naso. Le rivisitazioni così palesi non sempre sono gradite. Voto 6,5

Elio e le Storie Tese “Arrivedorci”: al pubblico che li conosce solo per il Festival non risulterà ‘divertente’ come le altre. Portano a Sanremo un brano come sempre complesso e strutturato, un addio semiserio al palco che li ha lanciati sulla terra che per loro era dei cachi. Voto 6,5

Giovanni Caccamo “Eterno”: al Festival di quest’anno mancava una canzone che sapesse di Festival e ci pensa lui. Brano classico, il che non per forza dev’essere un male. Si torna indietro di qualche anno, ai pezzi orchestrali e con la classica struttura sanremese. Voto 6

Red Canzian “Ognuno ha il suo racconto”: ben gli ha fatto venire a Sanremo senza il resto dei Pooh. Porta un pezzo energico, anche se forse non passerà alla storia. Ma almeno si discosta dalla macchietta firmata Pooh e risulta più giovane di chi lo ha preceduto. Voto 6

Luca Barbarossa “Passame er sale”: atmosfere notturne dall’animo gangster. Un Barbarossa sentimentale che sfiora il teatro-canzone. Brano complesso e da riascoltare, ma di certa qualità. Voto 6

Diodato – Roy Paci “Adesso”: un bel crescendo, moderno nel messaggio e nell’arrangiamento. Unire un testo importante a un brano così orecchiabile e piacevole non è compito facile, specie a Sanremo. Voto 7

Nina Zilli “Senza appartenere”: parte male. Brano complesso sul piano canoro, tema cardine del Festival 2018. Chi ama il suo lato più blues sarà rimasto deluso e forse non ha tutti i torti. Voto 6

Renzo Rubino “Custodire”: sarà l’ora tarda, ma il suo pezzo stenta ad arrivare. Un peccato, perché l’autore meriterebbe di meglio. E non è detto che possa recuperare nelle prossime serate. Ma, per ora, non ha entusiasmato. Voto 5,5

Enzo Avitabile – Peppe Servillo “Il coraggio di ogni giorno”: mancava un po’ di Sud in questa prima serata del Festival. I due cantori partenopei portano sul palco dell’Ariston suoni non facili ma così familiari per chi ama il loro stile. Difficile, però, che sia altrettanto apprezzato dal cosiddetto pubblico generalista. Voto 5,5

Le Vibrazioni “Così sbagliato”: chiudono la serata con una botta di energia che, va detto, ci voleva. Possibile che sia un brano amato dalle radio, si fa ben ascoltare e fa muovere le teste tra gli addetti ai lavori. Voto 6,5

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