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Cultura-Eventi | 03 gennaio 2019, 11:58

Caro amico ti scrivo, così forse….

Di Laura Giulia D'Orso

Caro amico ti scrivo, così forse….

Finalmente l’anno vecchio se n’è andato. Non ne potevamo più! A ricordarcelo è stato il Presidente della Repubblica Italiana con il suo discorso di “Fine Anno”. E come non sentirlo! Una volta veniva trasmesso su Rai Uno ed intanto “se eri monarchico o antagonista” ti “beccavi” vecchi spezzoni in bianco e nero di antichi varietà. Poi, le reti Rai hanno deciso che tre era il numero perfetto e perciò se prima …. “eravamo in uno a ballare l’alligalli adesso siamo in tre”….  Mediaset non ha voluto essere da meno e così le reti unificate sono diventate sei, e se, anche si provasse a cedere al desiderio di non ascoltarlo si troverebbero solamente televendite pubblicitarie con prodotti improbabili (vedi, cuci orli o materassi così alti a cui poi non si troverebbero più lenzuola con gli angoli per la parure).

E comunque, il giorno dopo, anche su tutti i giornali viene riportato l’intero discorso, manco dovessi imparartelo a memoria come una poesia del Carducci! Nel discorso di fine anno o del “quasi Natale”, o del 30 dicembre, ci sono tutti i politici o simil-tali, che devono dire qualcosa!.

Il Presidente però è stato conciso. Coreografia studiata con cura, (io avrei licenziato il suo consigliere all’immagine). Se esponi un’opera di un ragazzino autistico è un gesto molto meritevole, molto, ma … dillo subito. Non si può pensare per tutti i venti minuti del discorso, dopo aver passato tre giorni a Firenze, una delle patrie del patrimonio artistico nel mondo chi sia l’autore che campeggi di fianco al Presidente.

E dillo subito accipicchia!!! E’ una bella realizzazione di un ragazzo autistico, particolare, colorata, allegra.

Ecco appunto, Firenze. Una volta nella vita devi andarci, io tre …. “quando si dice sbagliare è umano perseverare è diabolico. Quest’anno, almeno metà del sudest asiatico si è riversato in un territorio che normalmente ha una densità di 3.728,62 abitante per kmq. Manco al supermercato alla Vigilia del Veglione in Gastronomia c’è così coda.

Mi chiedo un po’ basita, “dopo un viaggio per loro infinito”, partito dall’altro continente, saranno dei colti ad avere studiato non solo “l’italica storia” ma soprattutto quella toscana non priva di “piccoli” contrasti interni!. Macché! Più che farsi mega selfies con telefonini di ultima generazione con le boccucce a cuore (perché è così che si fanno i selfies) e aver saccheggiato boutique e creato ingorghi sui marciapiedi seguendo una guida dall’improbabile banderuola verde altro non fanno. Ma questa è la globalizzazione signori, provate a chiedere chi fosse Dante e se i guelfi erano con il papato o con l’impero o se Michelangelo fosse toscano!

Poi ci si meraviglia dei discorsi leggermente contorti dell’Onorevole Renzi. Quando ho chiesto ad un toscano doc, da che parte si entrasse nella Accademia di Firenze mi ha risposto: dalla porta (no, perché in genere noi a Milano tutti dalla finestra). Ma, un lombardo non perde la calma, non si scompone ….. riflette! Ripendo gentilissima: Sì, ma da che lato…: ‘un so; lei faccia tutto il giro del museo quando vede una coda quella è la porta!.

Lapalissiano!.

Farmacie. Buone Notizie per gli utenti, sono aperte nel periodo di vacanze. Diciamo che forse i farmacisti non sono entusiasti!

Ovviamente se vai dal farmacista sei preoccupato, perché se stavi bene, mica dici “oh che bella giornata” che abbiamo da fare, suvvia, andiamo dal farmacista. Ci vai quando proprio non ne puoi più fare a meno e magari preferiresti che “il problema” restasse fra lui e te. Le code sono due o quelli che si sono presi l’influenza, la fila degli “appestati” …. o quelli che sono “costipati”. Sì, perché basta solamente cambiare una città anche solo di qualche chilometro e si diventa costipati . (notare che negli International breakfast, offrono piatti fondi stracolmi di prugne secche, pere e  albicocche sciroppate, avranno un loro perché!.)

Se poi invece hai trascorso in armonia la settimana natalizia e sei riuscito a superare anche i botti di fine anno, ……. anche se ovviamente c’è chi non sa come far passare il 31 ai medici del pronto soccorso e si fa esplodere una bomba carta fra le mani, allora pensi di poter affrontare il nuovo anno più sereno.

La signora che mi aiuta e che doveva venire a collaborare nel rimettere a posto la casa, pagata regolarmente e ovviamente in regola, è convinta che le sue ferie coincidano con le vacanze scolastiche; e che il concetto di “giorni maturati” valga solo per la frutta. Quindi la rivedrò, forse il sette di gennaio ….. forse. Sono certa che lei sia riuscita ad ottenere “in cinque anni di lavoro più diritti sindacali che tutti i sindacalisti che si sono susseguiti negli ultimi decenni. Lei non chiede, non valuta, lei fa … ti colpisce ripetutamente nel tuo ego fino a quando sfinita non hai più la forza di dire niente. Il contratto collettivo ….e che se ne fa, tanto non legge!

E nell’attesa, sbirciando dalla finestra della camera, mi aspetto di intravvedere fra le nubi Mary Poppins, (lo già visto due volte da quando è uscito) e spero vivamente che alla fine arrivi anche qui il vento dell’est e che la mia strada cambi nome in via dei Ciliegi n 17.

Laura Giulia D’Orso

Articolo in collaborazione con www.ticinonotizie.it

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