È durato poco più di due ore il primo incontro tra i rappresentanti della Pernigotti e gli emissari di un fondo indiano interessato a rilevare il marchio e la fabbrica di Novi Ligure. Iniziato verso le 17, si è trattato di un incontro virtuale, organizzato tramite una videoconferenza, dal quale non sono emerse novità sostanziali: è però confermato – ed è questa la notizia positiva – l’inizio di una trattativa.
Gli esiti sono però ancora incerti: secondo quanto trapelato, gli indiani vorrebbero acquisire l’azienda nella sua interezza. Il piano B sarebbe invece rappresentato dall’acquisizione di una quota di controllo della società, pari ad almeno il 51 per cento. I rappresentanti dei fratelli turchi Toksoz – proprietari della Pernigotti – hanno ascoltato le proposte ma non sarebbero sono sbilanciati.
La speranza dei lavoratori è che i Toksoz vendano. Il tempo stringe (il 5 febbraio a Roma ci sarà un nuovo incontro sulla cassa integrazione) e per convincerli è auspicato anche l’intervento dell’esecutivo: "Chiediamo che il governo segua la trattativa e intervenga", dice Luca Patelli, uno dei portavoce dei lavoratori. L’interessamento del fondo indiano risale già a novembre, come conferma Tiziano Crocco, segretario provinciale della Uila: "Siamo stati contattati il 25 novembre dal gestore del fondo e abbiamo iniziato un percorso. La proposta c’è ed è seria. A questo punto però la palla passa al governo, non ci sono più scuse".
Intanto l’agenzia di stampa Agi e il quotidiano toscano La Nazione riferiscono di un interessamento da parte del gruppo Sielna, società con sede a Siena che di recente ha acquisito il marchio Nannini (caffè e pasticceria). L’azienda avrebbe avviato contatti con Sernet, l’advisor di Pernigotti, forse per l’acquisizione della divisione dei prodotti per gelateria.
In Breve
venerdì 04 luglio
giovedì 03 luglio
martedì 01 luglio
lunedì 30 giugno