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Cronaca | 18 novembre 2019, 18:09

Pavia: smog, traffico e polveri. Pm 10 oltre i limiti per 54 giorni

Codacons: “La situazione nel pavese è insostenibile. Il superamento dei limiti certifica il fallimento delle politiche ambientali degli ultimi anni. Oggi esposto in procura presentato dal Codacons”

Pavia: smog, traffico e polveri. Pm 10 oltre i limiti per 54 giorni

Nonostante la pioggia Pavia resta nell’elenco dei capoluoghi “fuorilegge” per la concentrazione di smog. Le piogge dell’ultima settimana, infatti, hanno abbattuto i livelli di polveri sottili negli strati bassi dell’atmosfera ma basta risalire al 29 ottobre per trovare uno sforamento a quota 56 microgrammi. Lo sforamento è tutt’altro che episodico se si pensa che Pavia nel 2019 si è piazzata al terzo posto tra le città capoluogo per il superamento del limite annuale previsto per le polveri sottili.

Tra le città soffocate dallo smog al primo posto Milano con 56 giorni, al secondo Torino con 55 giorni e al terzo, appunto, Pavia con 54. Secondo Legambiente al primo posto tra i responsabili di questa situazione il traffico automobilistico. Tutto ciò, nonostante la Regione Lombardia abbia avviato un piano di circolazione per i mezzi più vecchi e inquinanti che ogni comune può rendere ancora più stringente. Dal primo ottobre, infatti, è scattato il blocco diurno feriale permanente per le auto a gasolio Euro 3 diesel nei Comuni di fascia 1 e 2 quindi a Pavia e hinterland e a Vigevano.

I Comuni dove le limitazioni alla circolazione per le auto più inquinanti scattano automaticamente sono quelli di fascia 1 (capoluoghi di provincia e comuni confinanti con l’hinterland) e quelli di fascia 2, città non capoluogo ma sopra i 30mila abitanti. Tutti gli altri comuni compresa Voghera che ha più di 30mila abitanti ma è stata inserita in fascia 3, non sono automaticamente obbligati ad applicare le limitazioni regionali ma possono applicare blocchi alla circolazione in autonomia.

Codacons: “La situazione a Pavia e provincia è molto grave, basta controllare i dati e rendersi conto come il capoluogo pavese sia in una condizione di pura emergenza. Ma anche l’hinterland è tutt’altro che immune da questo fenomeno visto che i comuni della cintura sono un’estensione dell’area urbana in cui si concentra gran parte del traffico in entrata e uscita dal capoluogo. Il disastro che abbiamo sotto gli occhi è frutto delle miopi politiche di contrasto all’inquinamento degli ultimi anni. Oggi il Codacons depositerà un esposto alla Procura della Repubblica di Pavia ipotizzando il reato di cui all’art. 452 bis c.p. per inquinamento ambientale”.  

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