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Attualità | 22 gennaio 2020, 10:38

Influenza: gli italiani mangiano poca verdura e poca frutta

Influenza: gli italiani mangiano poca verdura e poca frutta

Mentre il numero dei casi di influenza e’ in crescita e si attende il picco a fine gennaio, gli italiani fanno poco per prevenire. In particolare, secondo uno studio dell’Osservatorio nutrizionale Grana Padano su un campione di 5.500 persone, mangiano meno frutta e verdura di quanto ne servirebbe per un’adeguata alimentazione protettiva contro i virus influenzali.

In particolare, i giovani (14-18 anni) mangiano meno verdura rispetto agli adulti (18-70): mediamente consumano, tra verdura cotta e cruda, 217 grammi, mentre gli adulti ne assumono 328 grammi. Tuttavia – sottolineano gli esperti – entrambe le quantita’ non sono sufficienti rispetto a quanto raccomandano le linee guida della Sinu (Societa’ Italiana di Nutrizione Umana), che consiglia 400 grammi di verdura al giorno, mediamente 2 porzioni da 200 g cadauna tra cotta e cruda, come pomodori, sedano, finocchi, carote, ma anche zucchine, melanzane, carciofi. I giovani, infatti, mangiano circa il 60% della verdura quotidiana consigliata e gli adulti l’80%.

E non e’ solo il consumo di verdura ad essere insufficiente.
La ricerca rileva che la quantita’ di frutta consumata e’ assolutamente scarsa. Di frutta, soprattutto quella di stagione, i ragazzi mediamente ne consumano 63 g, cioe’ meno di un’arancia al giorno, e non superano i 200 g totali quotidiani, a dispetto dei 450 g consigliati dalla SINU (in media 3 porzioni). Gli adulti, invece, arrivano a 290 g di frutta al giorno.

“Seguire una dieta specifica e’ ancor piu’ importante se i sintomi influenzali coinvolgono il tratto gastroenterico – sottolinea Michela Barichella, specialista in Scienza dell’Alimentazione e responsabile dell’unita’ di Nutrizione Clinica ASST G.PINI-CTO di Milano – . I sintomi dell’influenza causano disidratazione e malnutrizione. L’alimentazione e’ fondamentale, poiche’ migliora le difese immunitarie soprattutto grazie alle vitamine e agli antiossidanti contenuti in frutta e verdura e ai fermenti lattici vivi che si trovano in latte fermentato e yogurt”.

Articolo tratto da www.ticinonotizie.it

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