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Attualità | 26 maggio 2020, 16:00

Lombardia chiama, il Sud risponde: «Lombardi, al mare da noi siete i benvenuti. La patente di immunità? Non saremo noi a chiederla»

Ci siamo finti clienti interessati a prenotare la nostra vacanza al mare in Sardegna, Puglia e Campania avvertendo le strutture ricettive di provenire da una zona a rischio Coronavirus. Le reazioni? Undici albergatori su undici sono pronti ad accoglierci a braccia aperte

Lombardia chiama, il Sud risponde: «Lombardi, al mare da noi siete i benvenuti. La patente di immunità? Non saremo noi a chiederla»

«E che siamo, razzisti? Anche i lombardi sono i benvenuti. Li aspettiamo a braccia aperte come ogni anno. Noi siamo napoletani e l'accoglienza per noi è un modello di vita». A parlare è uno degli albergatori che abbiamo contattato per capire quale fosse il sentimento rispetto ai turisti provenienti dalla Lombardia in vista di una stagione estiva che sarà inevitabilmente segnata dalle misure di prevenzione per il Coronavirus.

Ne abbiamo contattati 11 distribuiti tra Campania, Puglia e Sardegna. Undici alberghi disseminati nelle zone più turistiche dal centro di Napoli, la Costiera Amalfitana, la Costiera Cilentana, il Salento e la Costa Smeralda. Abbiamo chiesto informazioni, raccontando di essere turisti lombardi, provenienti dalle aree più colpite dal contagio, e interessati a programmare le vacanze estive nelle loro strutture.

Se qualcuno in Lombardia pensava che potesse esserci qualche perplessità rispetto allo spirito di accoglienza da parte delle strutture alberghiere, deve totalmente ricredersi. Eppure la "sindrome dell'appestato" aveva iniziato a diffondersi creando anche stupide barriere tra una parte dell'Italia, quella più contagiata, e l'altra che invece è pronta ad accogliere. Il livore "social" diffuso in maniera becera non appartiene a chi fa dell'accoglienza il proprio manifesto. Si è volatilizzato ogni dubbio su questo fronte. Nelle zone turistiche di Puglia, Campania e Sardegna lo spirito di accoglienza è stato totale. Anzi qualcuno è rimasto sorpreso dalle domande, qualcun altro ha risposto persino stizzito.

«Scusi, volevo chiederle se ci sono prescrizioni particolari per chi arriva dalla Lombardia. Col Covid-19 di mezzo meglio informarsi prima. Come albergo avete qualche preclusione per chi come me viene dalla provincia di Varese e gira abitualmente tra Como, Monza e Milano e Pavia?» la domanda che abbiamo ripetuto loro.

«Ma sta scherzando? Noi siamo napoletani - ha risposto al telefono uno dei due alberghi di Napoli contattati - ci atterremo alle indicazioni nazionali. Ma se dal 3 giugno verrà dato il via libera, vi aspettiamo come sempre. A quel punto non sarete più zona rossa». «Noi facciamo accoglienza - ha aggiunto un altro albergatore di Napoli centro - e qui non vi sono forme di razzismo. Sappiamo come accogliere le persone». 

Tra lo stizzito e il divertito hanno risposto anche tra il Cilento e la Costiera Amalfitana: «Scusi, non ho capito la domanda: prescrizioni? In che senso? Se aprono - ha chiarito un'albergatrice del Cilento - verranno fatte rispettare le indicazioni previste a livello nazionale e regionale a tutti gli ospiti indistintamente. E tutti saranno egualmente ospitati. Come sempre».

Nel Salento, in Puglia, il clima di apertura è praticamente identico. «Se accettiamo i lombardi? Ma certo: che domande mi fa? Siamo tutti esseri umani e qui non si fanno discriminazioni. Ci stiamo attrezzando per essere pronti ad accogliere tutti». Le telefonate si susseguono anche in un clima di grande affabilità: «Scusi signora, sono un turista lombardo. Siamo ben accetti nella vostra struttura? Sa con la storia del contagio, leggo i social e ascolto i telegiornali e mi è venuto il timore di non essere accolto con grande entusiasmo».

Ma ogni dubbio crolla di fronte alle risposte stranite, a volte anche perplesse di chi ascolta: «Ci mancherebbe altro: sarete ben accolti come abbiamo sempre fatto». Anche in provincia di Lecce l'approccio non è molto diverso: «Addirittura - racconta l'albergatore pugliese - potremmo avere anche clienti esteri dal 3 giugno. Noi speriamo che arrivino in tanti anche dalla Lombardia come ogni anno. Noi abbiamo già preso tutte le precauzioni per la sicurezza di tutti gli ospiti: mascherina, distanza e tutto il resto. Francamente - ha ripetuto ridendo - è la prima volta che mi fanno una domanda del genere».

L'accoglienza è il filo conduttore che unisce il continente alla Sardegna. «In questo momento non c'è niente di preciso, noi accettiamo tutti. Non aggiungeremo altre prescrizioni a quelle di legge. Non applicheremo ulteriori restrizioni. Accoglieremo tutti come sempre. Patente di immunità? Se non richiesta dalla legge, di certo non la chiederemo noi». Undici su undici hanno spalancato le braccia ai turisti lombardi. Undici su undici: senza remore, senza restrizioni, senza perplessità alcuna.

Pino Vaccaro - Varese Noi

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