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Attualità | 02 novembre 2020, 18:04

Dalla Regione e dai sindaci lombardi nessuna restrizione aggiuntiva. A decidere sarà il governo

Niente zone rosse o ulteriori chiusure, almeno nelle intenzioni dei vertici regionali e dei primi cittadini dei capoluoghi, riunitisi oggi. Secondo i tecnici lombardi, nonostante la situazione resti di massima allerta, la curva dei contagi dovrebbe rallentare nei prossimi giorni

Dalla Regione e dai sindaci lombardi nessuna restrizione aggiuntiva. A decidere sarà il governo

Niente zone rosse in Lombardia e in provincia di Pavia, almeno secondo le intenzioni della Regione e dei sindaci lombardi riunitisi oggi in videoconferenza: starà infatti al nuovo Dpcm governativo inasprire le norme anticontagio, dal coprifuoco serale anticipato (alle 21 o alle 18) alla limitazione della mobilità tra le regioni e alla possibilità di prevedere ulteriori restrizioni per le aree inserite nella fascia più a rischio in base all'andamento dell'epidemia.

Dall'incontro del pomeriggio tra la Regione e i rappresentanti dei capoluoghi lombardi, tra i quali era presente anche il primo cittadino di Pavia Fabrizio Fracassi, è emerso l'intendimento di non varare misure più restrittive né sul territorio della Lombardia, né in particolare nella nostra provincia, rispetto a quelle già in vigore, più rigide di quelle nazionali. L'ordinanza della Lombardia entrata in vigore due settimane fa prevede infatti diverse norme che saranno previste nel documento dell'esecutivo, come ad esempio la chiusura dei centri commerciali nel fine settimana e la didattica a distanza per le superiori.

Secondo indiscrezioni l'intenzione delle autorità regionali sarebbero quelle di raffinare le norme già in essere, senza sconvolgerle. Questo alla luce delle previsioni dei tecnici della Regione che, nonostante il quadro resti di massima emergenza, prevedono un calo della curva nei prossimi giorni.

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