/ Cronaca

Cronaca | 19 gennaio 2021, 12:47

Lombardia/Covid, età media in terapia intensiva è di 60-65 anni

Lombardia/Covid, età media in terapia intensiva è di 60-65 anni

“L`età mediana dei ricoverati in terapia intensiva per Covid oscilla tra i 60 e i 65 anni, il Covid ha preso in forma grave anche persone di 30-40 anni”. Lo ha riferito il presidente della Società italiana di anestesia analgesia rianimazione e terapia intensiva (Siaarti Lombardia), Giuseppe Foti, ospite di Cusano Italia Tv.

“La situazione delle terapie intensive rispetto ai mesi scorsi è globalmente migliore: abbiamo margine, abbiamo anche un programma di riapertura dei posti letto secondo i livelli di accesso dei pazienti già dal pronto soccorso” ha spiegato Foti, ricordando che “noi abbiamo dei campanelli di allarme che ci dicono se tra una settimana o tra due le terapie intensive saranno invase: quando cominciano ad aumentare i tamponi positivi è un primo segnale”.

“Per quanto riguarda il personale, è stanco, io ad esempio sono stufo di trattare tutti questi pazienti, perché sentire parlare e trattare di Covid per 11 mesi è sicuramente impegnativo” ha affermato il medico, evidenziando che “gli anestesisti, a livello numerico, sono sempre stati carenti ma questo non è mai stato un fattore limitante per l`apertura di letti in terapie intensiva”. “Il problema è più serio quando si parla di infermieri” ha proseguito, facendo notare che “purtroppo noi abbiamo questo problema di considerare gli infermieri tutti uguali: l’infermiere di terapia intensiva è una professionalità capace di fare determinate cose, che non si possono improvvisare, perché fare un posto di terapia intensiva non vuol dire comprare un ventilatore, bisogna innanzitutto costruirli fisicamente e poi ci sono le competenze”.

Riguardo agli effetti post-covid, Foti ha detto “su questo mi sento di tranquillizzare: seguendo i pazienti che abbiamo dimesso, anche quelli molto gravi che erano stati in terapia intensiva, hanno avuto dei recuperi funzionali molto buoni e degli strascichi molto limitati”. “Paragonandoli ad altri pazienti degli anni passati, direi assolutamente che non stanno peggio – ha continuato – ovviamente ci vuole un po` per recuperare dal Covid ma vengono fuori bene”.

Per il presidente di Siaarti Lombardia, il preoccupante fenomeno dei medici “no vax” “è incomprensibile, è oscurantismo”. “So esattamente quali sono i dubbi sul vaccino ma abbiamo idea di cosa voglia dire 80mila morti? Io non ho avuto il minimo dubbio nel fare il vaccino, non c’è discussione”.

Articolo tratto dal sito partner www.ticinonotizie.it

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MARZO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

Google News Ricevi le nostre ultime notizie da Google News SEGUICI

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore