L'incredibile e inaccettabile "errore" sui dati dell'indice Rt giunge a conclusione con il ritorno della Lombardia in zona arancione a partire da domenica (manca solo l'ordinanza di Speranza, attesa a breve). Sbigottiti, come qualunque cittadino, assistiamo da tutto il giorno al rimpallo delle responsabilità tra Roma e Milano: a polemiche e scambio di accuse si aggiunge ora la relazione dell'Istituto superiore di Sanità che mette nero su bianco il fatto che la Lombardia da domenica sarà in zona arancione alla luce, da quel che si legge, «della rettifica fornita dalla regione Lombardia».
«In conclusione, dai dati della sorveglianza forniti dalla regione Lombardia il 20 gennaio 2021 cambiano il numero di soggetti sintomatici notificati dalla regione - scrivono gli esperti dell'ISS - pertanto una rivalutazione del monitoraggio si rende necessaria alla luce della rettifica fornita dalla regione Lombardia».
Tradotto: da domenica Lombardia in zona arancione (negozi aperti, libertà di movimento all'interno del comune di residenza con le deroga dei comuni con meno di 5.000 abitanti per lo spostamento nel raggio di 30 chilometri, ad eccezione che per raggiungere il capoluogo di provincia). Resta la domanda che tutti si fanno: perché siamo rimasti in "rosso" per sette giorni? Di chi è la responsabilità e chi si assumerà la responsabilità per i danni subiti da cittadini e attività chiuse?
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