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Attualità | 18 dicembre 2025, 20:13

Vigevano, “One of us”: alla Robecchi un teatro che parla di inclusione, pace e speranza

Vigevano, “One of us”: alla Robecchi un teatro che parla di inclusione, pace e speranza

Un’aula scolastica che diventa palcoscenico dell’universo, un’astronave che atterra tra i banchi e “alieni” che osservano l’umanità per comprenderne contraddizioni e potenzialità. È questo il cuore di “One of Us”, lo spettacolo teatrale andato in scena mercoledì all’auditorium Mussini di Vigevano, che ha coinvolto alunni, docenti, dirigente scolastico e famiglie in un’esperienza intensa, partecipata ed emozionante.

Il tema centrale è quello dell’inclusione, affrontato attraverso una metafora potente e immediata: lo sguardo di chi arriva “da fuori”, di chi è percepito come diverso. Gli alieni del pianeta Biro – guidati dal comandante Nao – diventano osservatori privilegiati delle dinamiche terrestri e, in particolare, di quelle che attraversano una classe multiculturale, specchio fedele della società contemporanea.

Sul palco si intrecciano storie personali, conflitti, ironia e momenti di forte impatto emotivo. I personaggi degli studenti – provenienti da Paesi e contesti diversi – danno voce a esperienze reali di migrazione, guerra, perdita, speranza e resilienza. Dall’Ucraina a Gaza, dal Mediterraneo al Sud America, le testimonianze raccontano un mondo complesso, ferito, ma ancora capace di futuro.

La narrazione alterna dialoghi brillanti e riflessioni profonde, alleggerite dagli interventi comici della bidella Gisella, fino a momenti corali di grande intensità, sostenuti da musica, danza e multilinguismo. Inglese, francese e spagnolo diventano strumenti di apertura e dialogo, mentre i riferimenti a figure simbolo come Martin Luther King rafforzano il messaggio universale di uguaglianza e diritti.

Particolarmente significativa la scelta di affrontare temi attuali e delicati – come il cyberbullismo, i social network, i conflitti armati, la crisi ambientale – senza retorica, ma attraverso il punto di vista dei ragazzi, autentico e diretto. Gli alieni, inizialmente percepiti come “diversi”, finiscono per rivelarsi simili agli esseri umani proprio nella capacità di ascolto e di empatia. Non a caso il personaggio più silenzioso, Aznareps, svela nel finale il suo vero nome: Speranza.

Il messaggio conclusivo dello spettacolo è chiaro e potente: “La diversità è una ricchezza” e solo riconoscendoci come parte di un’unica comunità possiamo costruire ponti invece di muri. Un messaggio che risuona con forza anche tra il pubblico, composto da genitori, docenti e dirigente, visibilmente coinvolti e commossi. “One of Us” non è stato solo uno spettacolo teatrale, ma un vero e proprio atto educativo, capace di trasformare il teatro in spazio di dialogo, consapevolezza e crescita condivisa. Un esempio concreto di scuola che educa non solo con le parole, ma con le emozioni, l’arte e l’impegno collettivo.

Lo spettacolo teatrale è originale ed è stato scritto dalle docenti Adriana Romeo e Monica Calvani.

Le coreografie, curate anche quest’anno dalla giovane e talentuosa Irene Severino, collaboratrice esterna, ed i costumi e le scenografie, realizzati con materiali di riciclo dagli alunni del progetto CreAzioni coordinato dalle docenti Vita Santacroce e Pinuccia Stravalli, con la collaborazione di Fili di Comunione, arricchiscono lo spettacolo. La parte musicale vede protagonista il coro “FaRe Musica”, diretto dalla prof.ssa Eleonora Bascapè ed il prof Lorenzo Barbara, autore della canzone inedita “One of us”. Il team dei prof si completa con Giulia Monaco ed Elisa Landriani, prezioso supporto alla regia e alla rielaborazione dei testi in lingua. Infine il prof Antonio Ragonese alla parte audio, mentre per l’area tecnologica collaborano le docenti Vania Rodofili e Serena Bianchi. Una squadra affiatata e appassionata che lavora per offrire al pubblico una serata ricca di emozioni.

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