Mercoledì scorso alle ore 05.30 circa, a Broni, i militari del Nucleo Operativo Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Stradella a conclusione di ininterrotta attività investigativa convenzionalmente denominata “Renegade”, coordinata da Camilla Repetto, Sost. Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Pavia, in esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misura cautelare della custodia in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Pavia, Pietro Balduzzi, hanno localizzato e arrestato due fratelli, entrambi pregiudicati albanesi, residenti a Broni: un 52enne e un 47enne, operaio, ritenuti responsabili del reato continuato di spaccio di sostanze stupefacenti.
Le investigazioni, corroborate da attività tecnica e da molteplici servizi di osservazione, controllo e pedinamento, consentivano di accertare un’intensa attività di spaccio, svolta autonomamente dagli indagati, mediante cessioni al dettaglio di cocaina ad acquirenti locali, cessioni che avvenivano, per entrambi, principalmente nelle pertinenze di un bar di Broni, gestito da un familiare di uno dei due arrestati e utilizzato ad hoc per mascherare il continuo via vai di persone.
Tramite l’attività di indagine si è risaliti al censimento dei nominativi della gran parte dei clienti al dettaglio, i quali interpellati dagli operanti indicavano modalità e soggetti da cui avevano acquistato lo stupefacente andando così a corroborare e confermare l’attività investigativa sull’illecita attività: dichiarando di avere acquistato cocaina da uno o dall’altro indagato per quantitativi pari a grammi 1,00 verso il corrispettivo di un prezzo compreso tra Euro 50,00 ed Euro 75,00; consentendo così di poter accertare complessivamente 450 singoli episodi di spaccio al dettaglio per un complessivo illecito introito, per le sole cessioni verificate, di almeno Euro 30.000,00.
La condotta criminale ha avuto corso dal mese di novembre del 2019, proseguendo fino a tutto il primo lock-down pandemico, per poi riprendere gradualmente mano a mano che si allentavano le restrizioni connesse alla gestione dell’emergenza Covid ed infine rientrando a pieno regime nel mese di novembre 2020: in linea sostanzialmente con le possibilità di apertura commerciale dell’attività alla quale logisticamente facevano riferimento per lo spaccio al dettaglio. Proprio nel mese di novembre 2020 si è concluso il quadro investigativo mediante la determinante audizione della clientela, identificata e convocata, che ha dato ulteriore prova delle modalità e del volume dell’illecito traffico.
Gli arrestati, al termine delle formalità di rito, sono stati tradotti ed associati presso la Casa Circondariale di Pavia, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria in attesa di essere interrogati entro cinque giorni dal G.I.P. Pietro Balduzzi.
