Mentre è scattata la zona arancione scuro in tutta la provincia di Brescia e in alcuni comuni lombardi e dell'Emilia-Romagna (scuole, bar, ristoranti chiusi e divieto di andare nelle seconde case, secondo quanto scrive questa mattina il Corriere della Sera dovrebbe slittare ancora la riapertura di palestre e piscine. Non ci sarebbe dunque alcuna boccata d'ossigeno, con il nuovo Dpcm in vigore dal 5 marzo, per le attività più colpite dalle chiusure per contenere il virus, ferme ormai da un anno, a parte un piccolo spiraglio estivo.
Sempre secondo il Corriere la soglia fissata dagli esperti del Comitato tecnico scientifico, a cui il ministro della Salute ha chiesto un parere, per la riapertura di queste attività è di 50 contagiati ogni 100 mila abitanti: questo e «la paura della terza ondata» farebbe dunque slittare le riaperture. «L'ipotesi più probabile - aggiunge il quotidiano milanese - è rinviare la decisioni su eventuali riaperture alla fine di marzo o addirittura alla seconda settimana di aprile, dopo le festività pasquali». L'esecutivo, ovviamente, potrebbe comunque scegliere una via di maggiore apertura rispetto al parere degli scienziati.
Difficile, sempre secondo queste ipotesi, che ci possa essere un via libera all'apertura di bar e ristoranti oltre le 18 in fascia gialla.
Per quanto riguarda cinema e teatri, invece, il ministro Franceschini sta tentando di fissare una data per le riaperture (si pensa a mascherine obbligatorie, biglietti nominali...), sentito il parere del Comitato tecnico scientifico
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