/ Cronaca

Cronaca | 29 settembre 2021, 13:55

Operai morti all’Humanitas: Procura Milano sequestra autocisterna

Operai morti all’Humanitas: Procura Milano sequestra autocisterna

La Procura di Milano, che indaga con l’ipotesi di omicidio colposo, al momento a carico di ignoti, sul caso dei due operai morti a Pieve Emanuele ha disposto il sequestro dell’autocisterna con cui stavano effettuando il rifornimento di azoto liquido.Che prima, pero’, dovra’ essere messa in sicurezza, e del serbatoio-cisterna in cui viene depositato il liquido che e’ usato nei laboratori dell’universita’ Humanitas per crioconservare cellule.

A quanto si e’ saputo, i corpi dei due operai sono stati trovati a terra in fondo ad un locale a cielo aperto, una sorta di incavo che contiene il serbatoio-cisterna (ha il marchio del gruppo Sol), mentre l’autocisterna era stata collocata a fianco alla parte del serbatoio che sporge oltre il terreno per il caricamento dell’azoto. Una delle ipotesi e’ che i due operai siano scesi nel locale che contiene il serbatoio e la’ vicino alla cisterna siano stati investiti da una perdita di azoto.

Nell’ambito dell’inchiesta, coordinata dall’aggiunto Tiziana Siciliano e dal pm Paolo Filippini, sara’ disposta l’autopsia per chiarire le cause delle morti e si verificheranno tutti i profili relativi alla sicurezza.

L’autocisterna, carica di azoto liquido e dunque potenzialmente pericolosa, dovra’ prima di tutto essere spostata e messa in sicurezza. Poi, i tecnici, tra cui anche un ingegnere, su indicazione dei magistrati, dovranno effettuare, anche attraverso dei filmati, una serie di analisi sia sull’autocisterna che sul serbatoio.

Nel frattempo, le cellule che vengono crioconservate all’Humanitas potrebbero aver bisogno di essere trasferite in altri laboratori.I due cadaveri sono stati trovati in fondo al locale (che non e’ coperto da un tetto) da cui si accede con delle scale e che contiene il serbatoio. Si ipotizza che gli operai, mentre stavano lavorando laggiu’ su qualche valvola del serbatoio e dopo aver lasciato l’autocisterna in alto in vista del rifornimento da effettuare, siano stati investiti da una perdita (uno “sfiato” a detta degli inquirenti) e, in particolare, abbiano inalato l’azoto liquido che potrebbe averli uccisi andando a congelare i polmoni.

Nelle indagini, che passeranno anche attraverso consulenze tecniche, si dovra’ verificare l’esatta dinamica dell’incidente, se ci fossero problemi tecnici agli impianti (l’autocisterna o il serbatoio) e chi aveva le relative competenze sulla sicurezza.

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MARZO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore