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Economia | 04 novembre 2021, 07:00

Maia Management: ci aiuta a fare il punto sulla trasformazione digitale

L'epoca moderna è figlia della trasformazione digitale, dell’avanzare della tecnologia, di un’organizzazione sempre più serrata e volta allo sfruttamento dell’innovazione.

Maia Management: ci aiuta a fare il punto sulla trasformazione digitale

L’epoca moderna è figlia della trasformazione digitale, dell’avanzare della tecnologia, di un’organizzazione sempre più serrata e volta allo sfruttamento dell’innovazione. La famosa digital transformation è ormai una base fondamentale del business, perché permette di introdurre nuove sfide e di ottimizzare i processi lavorativi, consentendo all’azienda di crescere e di sfidare i competitor. Nuove strategie si profilano all’orizzonte, ma a che punto siamo con la trasformazione digitale?

Dal momento in cui la trasformazione digitale può offrire la possibilità di raggiungere nuovi clienti e promuovere in modo ottimale la vendita online, allacciandosi ai principi di marketing per creare campagne pubblicitarie mirate, è essenziale investire sulle nuove tecnologie. 

Cos’è la trasformazione digitale?

Il cambiamento tecnologico non è così immediato come si potrebbe pensare. Approcciarsi al lavoro digitale richiede ovviamente nuove competenze, skill che prima non si conoscevano affatto. Naturalmente, non occorreranno solo le competenze, ma bisognerà anche cambiare il proprio approccio al lavoro, valutando l’introduzione di strumenti essenziali.

Secondo Maia Management, non avere una guida per la digitalizzazione è un errore. La nostra epoca avanza sempre di più verso la tecnologia, il futuro, e dunque è essenziale iniziare ad approcciarsi con strumenti specifici, per non rimanere indietro. Inoltre, non solo è utile per l’azienda, ma anche per i dipendenti, dal momento in cui avranno l’opportunità di mettersi in gioco e di affinare le proprie skill e competenze. Avere una guida digitale, un coordinatore esperto, è alla base per una strategia di successo, senza un responsabile infatti il rischio di fallimento per i progetti digitali è alto.

Gli aspetti principali della trasformazione digitale del lavoro

L’evoluzione digitale nel mondo del lavoro è un aspetto che ormai sta riguardando tutti. Si parla tanto di investire su processi di automazione, come RPA, Robotic Process Transformation, sviluppo di prodotti e servizi tecnologici. Ci sono ovviamente delle figure essenziali che possono aiutare e dare una mano, come il Digital Officer.

Maia Management, azienda focalizzata sulla figura del Chief Digital Officer ha creato un test digitale gratuito che permette alle aziende di valutare il proprio grado di digitalizzazione.
Al termine del test si potrà decidere, sempre gratuitamente, di ricevere una report esplicativo per comprendere quali aree di intervento è necessario migliorare con il digitale.

Maia Management, un punto di riferimento per l’innovazione digitale

Maia Management offre un approccio molto deciso, ma soprattutto tecnologico per raggiungere gli obiettivi di business e aumentare il fatturato mediante lo sfruttamento dei canali digitali. Non solo, però, perché per fare il passo successivo e riuscire ad affermarsi, è fondamentale farsi guidare da figure esperte e moderne, come il Chief Digital Officer.

Chi è il CDO? Quali sono le sue competenze e come si inserisce questa figura professionale all’interno dell’azienda? Il principale obiettivo del CDO è ovviamente il cliente, e la sua soddisfazione. Per offrire la migliore customer experience possibile, il CDO fa affidamento ad alcune competenze specifiche, che affina con il tempo, come il Marketing, le vendite, la gestione di e-commerce, l’analisi del web e del fatturato.

 

Sebbene ormai non si parla d’altro che di tecnologia, c’è ancora un po’ di scetticismo in merito, soprattutto perché fare il grande salto non è immediato. Tuttavia, l’andamento è molto chiaro: il digitale sta assorbendo la crisi per il momento. Secondo le stime dell’Innovation Post, nel periodo tra il 2021 e il 2024 il mercato continuerà a crescere in modo esponenziale almeno del 7,1%: una percentuale non propriamente bassa, ma anzi ottimista.

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