"Gli scioperi in Lombardia dall’inizio dell’anno con quello di 24 ore del 14 dicembre (garantite le fasce pendolari 6-9 e 18-21) saranno 8 (otto) , di cui due domenicali. E' il record nazionale, visto che nelle restanti regioni italiane le astensioni dal lavoro sono state al massimo 3 (tre) nel 2021.
Da quando è nata Trenord, frutto del federalismo dei trasporti, i servizi sono peggiorati. Soppressioni e ritardi sono all'ordine del giorno su tutte le 21 linee lombarde. I pendolari sono talmente stremati che hanno costituito un comitato pendolari per ogni linea per protestare contro le loro pessime condizioni di viaggio. Ai disservizi contribuisce la scadente gestione della rete di RFI (gruppo FS). Nonostante l'assenza di gravi motivazioni (licenziamenti ,bassi salari ecc.) gli scioperi si susseguono al ritmo di quasi uno sciopero al mese a dimostrazione di un'azienda al collasso tecnico e gestionale.
La nascita di Trenord fu definita un passo federalista che avrebbe migliorato i servizi, ridotto i costi e prodotto relazioni sindacali innovative. Ma neppure nicchie corporative hanno assicurato la pace sindacale. Il sindacato ha accettato la gestione inefficiente, clientelare e consociativa dell'azienda lombarda impegnata a gestire la “rendita” politica ed elettorale di appalti, acquisti, forniture, assunzioni ed a gestire malamente uno sviluppo caotico.
Il monopolio ferroviario fu spostato da nazionale a regionale. Motivo dell'ottavo scioperare? Trenord sta cercando, dal 2002, di passare dalla gestione manuale dei turni del personale - macchinisti e capi treno - ad uno informatizzato (Arco) costato oltre 6 milioni di euro. Le RSU di cgil cisl e uil e l'ORSA ritengono che il nuovo sistema verrebbe adottato in deroga alle norme contrattuali con disagi ai lavoratori che si troverebbero i turni modificati arbitrariamente".
Dario Balotta presidente Osservatorio Nazionale Trasporti (ONLIT)