Si afferma nella cultura anglosassone, divenendone un must della prima colazione, ma ormai possiamo dire che fa parte anche delle nostre abitudini alimentari del mattino. Parliamo dei pancake, le frittelline simili alle crespelle, a cui la tradizione inglese ha tributato una intera giornata, che cade nel giorno del martedì grasso, quest’anno il primo Marzo, celebrata a suon di sfide, i pancake race, in ricordo di una leggenda inglese che va avanti dal 1445.
In Italia le sfide sono ancora poco o nulla diffuse, ma il pancake è sulla tavola della prima colazione di un italiano su tre, 13 milioni di persone che amano questo alimento scelto dal 50% dei giovani tra i 18 e i 35 anni (ricerca BVA Doxa commissionata da Mulino Bianco a un anno dal lancio sul mercato dei propri pancake pronti all’uso scelti da circa 2 milioni di famiglie).
Questa nuova abitudine alimentare è figlia di una crescente curiosità da parte degli italiani per cibi e alimenti di altre culture gastronomiche. Nove italiani su 10 hanno inserito almeno un’innovazione internazionale nella propria colazione, trovando magari una chiave per “italianizzare” il prodotto e il suo consumo.
Basti pensare che tra i primi tre alimenti preferiti della colazione all’italiana troviamo il caffè (79%), lo yogurt (63%) e il tè (55%), tutti di origine internazionale ma che noi italiani abbiamo saputo trasformare con maestria come il caffè espresso dimostra.
Dei pancake gli italiani apprezzano la versatilità del prodotto (41%), che ben si sposa con ingredienti tipici della nostra tradizione, la bontà (30%) e non ultimo la disponibilità al supermercato (26%).
Incidono anche il divertimento e l`allegria nella preparazione (22%) e la voglia di sperimentare (18%).Chiaramente i consumatori si dividono tra chi (3 su 5) sono abituati a scaldarli, e chi li consuma così come sono. E se la tradizione americana vuole che vengano serviti con sciroppo d`acero e bacon, per gli italiani vincono gli abbinamenti dolci (74%). Per gli estimatori del salato – 13% del campione – gli ingredienti più utilizzati sono formaggi (26%) e salumi (24%), ma anche uova strapazzate (19%), bacon, pancetta e salmone (15%).