Paitoni, in un biglietto parole di pentimento. La Procura apre un fascicolo

È stata formalmente aperta - e chiusa pochi minuti dopo - l’udienza che vedeva imputato Davide Paitoni per il tentato omicidio di un ex collega avvenuto ad Azzate nel novembre scorso, prima che il 41enne uccidesse il figlio di 7 anni nella propria casa di Morazzone, il 2 gennaio scorso; casa dove per i fatti di novembre era stato sottoposto alla misura dei domiciliari. 

Questa mattina in Tribunale a Varese è stata riconosciuta l’estinzione del reato per morte del reo, come conseguenza di quanto avvenuto nella mattinata di ieri in carcere a San Vittore, dove Paitoni è stato ritrovato cadavere dagli agenti della polizia penitenziaria, intorno alle 9, Il  corpo era nel letto, dove l’uomo si è strangolato utilizzando un cappio e un cerotto, applicato sul naso. 

L’uomo ha inoltre lasciato un biglietto all’interno della cella, attraverso il quale ha espresso parole di pentimento per aver tolto la vita al figlio. 

La causa per il tentato omicidio dell’ex collega - che era stato ferito in vari punti del corpo con un taglierino, durante un litigio - si è chiusa con la trasmissione al Tribunale del certificato di morte per impiccagione del 41enne, inviato al giudice dall’amministrazione penitenziaria. Lo stesso iter processuale verrà applicato alle altre cause in essere, quella per l’omicidio del figlio e quella per lesioni e minacce ai danni dell’ex moglie e dell’ex suocero. 

Intanto, sul suicidio in carcere dell’uomo è stato aperto un fascicolo. Prassi per poter eseguire tutti i rilievi e gli accertamenti del caso, dai rilievi all’interno della cella all’autopsia.