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Cronaca | 16 novembre 2022, 16:59

Gallarate: minacce di morte, botte e insulti contro la moglie: marito violento in manette

Un'altra bruttissima storia di maltrattamenti in famiglia quella che arriva da Gallarate, dove la polizia di Stato ha arrestato un quarantunenne albanese residente in città accusato di aver trasformato la vita della donna in un incubo che andava avanti da anni

Gallarate: minacce di morte, botte e insulti contro la moglie: marito violento in manette

La Polizia di Stato del Commissariato di Polizia di Stato di Gallarate ha dato esecuzione all'ordinanza di applicazione della misura cautelare della custodia in carcere emessa dal Tribunale di Busto Arsizio nei confronti di un uomo resosi responsabile dei reati di lesioni e maltrattamenti in famiglia aggravati.

A seguito di una meticolosa attività investigativa, gli agenti hanno rintracciato e arrestato un quarantunenne albanese residente in città il quale, a partire dal 2015, probabilmente a causa della sua ingiustificata gelosia, addirittura in presenza dei suoi figli minori, ha continuato ad infliggere alla moglie condotte vessatorie, prevaricatrici e violente.

La donna è stata costretta a subire, per sette lunghi anni e da un marito che rincasava spesso ubriaco, insulti, minacce di morte e aggressioni fisiche che, in alcune circostanze, le hanno causato lesioni tali da costringerla a rivolgersi al pronto soccorso per ricevere le necessarie cure mediche.

La gelosia ed il sospetto di presunte relazioni extra coniugali della consorte hanno spinto l'uomo ad arrivare a minacciare la donna di morte, con ripetuti ed osceni insulti, fino a malmenarla con schiaffi, tentativi di strangolamenti e scagliandole addosso gli oggetti che trovava in casa. In un caso le lanciò un bicchiere ferendola alla mano e lasciandole una evidente cicatrice.

Nel 2019, in un altro caso, brandendo un coltello ha minacciato di ucciderla e poi di suicidarsi. Nell'ultimo episodio di violenza risalente al luglio scorso, l'uomo, mentre i due bambini dormivano in un'altra stanza, ha svegliato la donna che stava dormendo insieme ad un'altra figlia, l'ha afferrata per le braccia, l'ha trascinata in soggiorno dove, accecato dalla rabbia e in preda ai fumi dell'alcol, 'ha colpita più volte con schiaffi al volto insultandola in lingua albanese con epiteti irripetibili.

Appresa la vicenda nel luglio scorso, quando la donna esasperata dalle continue vessazioni fisiche e psicologiche ha deciso di rivolgersi al Commissariato, gli agenti, coordinati dalla Procura della Repubblica di Busto Arsizio, dopo aver immediatamente assicurato la sua incolumità e quella e dei propri figli, hanno ricostruito ogni singola sfaccettatura delle violenze subite, fornendo al G.I.P. un quadro indiziario grave, preciso e concordante, che unito al pericolo di inquinamento probatorio e di reiterazione del reato, hanno portato all'emissione del provvedimento restrittivo che ha assicurato l'uomo al carcere di Busto Arsizio. 

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