Con Leclerc e Perez a pari punti all’inizio di questo weekend, la maggior parte dell'attenzione del GP di Abu Dhabi era sul capire se la Ferrari potesse almeno strappare il secondo posto in campionato per il suo alfiere monegasco e se il team potesse salvare il secondo posto in classifica costruttori.
Perez ha avuto una buonissima partenza e ha provato a insidiare il compagno di squadra Verstappen per tentare di prendere il comando della corsa alla prima curva. Tentativo che è stato prontamente respinto, portando a un primo giro con posizioni consolidate rispetto alla griglia.
Quando i primi tre piloti hanno cominciato a rilassare i distacchi, sembrava che Leclerc avesse poche speranze di sopravanzare Perez in gara e, quindi, in classifica.
Ma la Ferrari ha avuto il merito di essere riuscita a gestire il degrado gomme, solitamente maggiore rispetto a Red Bull, restando agganciata alla Red Bull e costringendo Perez a rientrare ai box tra i primi, al 14° giro. In quel momento avviene la prima chiamata giusta del muretto box Ferrari, che piuttosto che reagire all’istante ha invece lasciato Leclerc in pista sei giri in più.
Sebbene questa mossa abbia costretto Charles a rientrare sei secondi dietro Perez, la scelta della squadra ha dato a Leclerc la possibilità di tenere aperta l’opzione “sosta singola”.
A metà gara, con un Leclerc che cercava di riprendere Perez, la Ferrari chiama la seconda scelta strategica azzeccata: «Facciamo l'opposto» di qualunque cosa avesse fatto la Red Bull. Quando Perez ha effettuato la sua seconda sosta, Leclerc è quindi rimasto in pista puntando alla sosta singola. Strategia difficile, che necessitava una grande gestione delle gomme combinata a un passo di gara comunque veloce. E Leclerc ci è riuscito.
Perez ha infatti trascorso il resto della gara cercando di riavvicinarsi a Leclerc, girando regolarmente tra il mezzo secondo e il secondo più veloce. Tuttavia, il messicano ha perso molto tempo lottando per superare Lewis Hamilton per il terzo posto, ed è stato anche ritardato dal traffico e dalla lotta di Pierre Gasly e Albon. Nonostante gli ultimi giri effettuati “flat-out”, Perez non è più riuscito a raggiungere Leclerc, finendo la gara a 1,3 secondi. Fosse riuscito ad arrivare in “zona DRS” a uno o due giri dalla fine, forse avremmo raccontato un finale diverso.
Nel finale, Hamilton si è ritirato per un problema idraulico subito dopo essere stato superato da Carlos Sainz, autore di una gara solida su due pitstop. Con questo ritiro vanno in fumo i sogni di Mercedes di insidiare Ferrari per il secondo posto nel campionato costruttori. Secondo posto che in realtà pareva già in cassaforte grazie ai risultati di Leclerc e Sainz. Per le frecce d’argento salva il salvabile George Russell, che giunge quinto in una gara difficile e influenzata da una penalità di 5 secondi per “unsafe release”.
Mercedes che finisce terza dietro Ferrari nel mondiale costruttori, risultato giusto se si considera tutta la stagione. In questa parte finale il team di Brackley ha costruito un interessante “comeback”, tuttavia si è dimostrato incostante nelle prestazioni. Siamo molto curiosi di vedere la vettura del 2023: rivoluzione tecnologica o sviluppo che parte da questo progetto controverso?
Sebastian Vettel, l’uomo più atteso del weekend, ha corso un Gran Premio straordinario. Salito nella sua ultima gara fino al quarto posto, è poi precipitato nelle posizioni di retrovie a causa della strategia a una sosta del team. Prontamente ha recuperato posizioni su posizioni e, grazie al ritiro di Hamilton, Vettel si è ritirato dalla F1 ottenendo un punto.
Ha provate anche a inseguire Ricciardo fino a sotto la bandiera a scacchi, ed è riuscito anche ad arrabbiarsi per un decimo posto che ha impedito ad Aston Martin di sorpassare l'Alfa Romeo per il sesto posto nel campionato costruttori. Un campione e un lottatore vero.
Meravigliose e piene di saggezza le ultime parole del tedesco quattro volte campione del mondo, intervistato da Jenson Button sul traguardo: «Nel complesso, è stata una grande giornata e un grande grazie per il supporto. Tante bandiere, così tanti volti sorridenti. Sono sicuro che mi mancherà più di quanto capisca in questo momento. Gli ultimi due anni sono stati forse deludenti dal punto di vista sportivo ma molto molto utili nella mia vita». Non si può non volere bene a Sebastian Vettel, per quello che ha dato nello sport.
Crediamo che l’epopea Vettel debba far riflettere quelle persone che fischiano i piloti sotto il podio. Vettel fu fischiato a Monza quando vinse con la Red Bull, poi osannato quando correva vestito di rosso. Poi ancora schernito quando era in difficoltà, dimenticato dai suoi tifosi nel 2019 in favore del predestinato Charles Leclerc. Poi ancora riabbracciato una volta passato in Aston Martin. È giusto criticare, fa parte del gioco. È giusto tifare e il tifo a volte fa fare cose “stupide”, ma dovrebbe esserci un limite. Ora tutti dicono “thank you Seb”, ma non è sempre stato così ed è un peccato perché ci sono piloti che amiamo di più e piloti che amiamo di meno (o che non amiamo affatto, ovviamente), ma questi ragazzi ci mettono l’anima e ci fanno emozionare tutto l’anno a prescindere dai colori che indossano. E, alla fine, noi ci emozioniamo.
Qui lo ribadiamo a caratteri cubitali: “THANK YOU SEB, WE LOVE YOU”.
Ordine d'arrivo del GP di Abu Dhabi:
1. Verstappen (Red Bull) 58 giri
2. Leclerc (Ferrari) a 8"7
3. Perez (Red Bull) a 10"
4. Sainz (Ferrari) a 24"8
5. Russell (Mercedes) a 35"8
6. Norris (McLaren) a 56"2
7. Ocon (Alpine) a 57"2
8. Stroll (Aston Martin) a 1'16"9
9. Ricciardo (McLaren) a 1'23"2
10. Vettel (Aston Martin) a 1’23"8