Stando alle indagini della Squadra mobile e del pm Pasquale Addesso, la giovane spruzzava spray deodorante a distanza ravvicinata provocando lesioni e ustioni sulla pelle della piccola. La bimba negli ultimi 6 mesi era stata ricoverata in tre ospedali, tra Varese e Pavia, e poi al Policlinico di Milano dove i medici si sono accorti che quelle lesioni potevano essere state causate dalla madre.
Gli investigatori a quel punto hanno piazzato delle microcamere che hanno registrato i momenti in cui la donna causava le ferite alla bimba. Ed è scattato l’arresto.
Dopo che una consulenza medico legale, disposta dalla Procura, ha confermato che quelle lesioni sarebbero state causate dalle condotte della madre, il pm ha firmato la richiesta di giudizio immediato (si salta la fase dell’udienza preliminare) e poi la difesa, dopo il provvedimento del gip, potrà chiedere il rito abbreviato. Sul telefono della donna, assistita dagli avvocati Vincenzo Sparaco ed Emmanuele Panza, erano state rintracciate 80 immagini “rappresentanti – si legge negli atti – le lesioni sulla cute della minore”.
La difesa ha lavorato ad una consulenza psichiatrica sulla donna per valutare il profilo della capacità di intendere e volere. Intanto era stato già aperto il procedimento per dichiarare la adottabilità della bimba. Anche perché il padre, stando alle indagini, non sarebbe intervenuto per impedire quei comportamenti da parte della donna, che ha mostrato, secondo il Riesame che confermò l’arresto, una “inquietante personalità” e una “impressionante capacità di violenza”, rimanendo persino “insensibile” di fronte “alle reiterate e sempre più forti urla di dolore della figlia.