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Cronaca | 18 maggio 2023, 19:00

Sgominata una banda che truffava anziani anche in Lomellina

La tecnica usata sempre quella del finto addetto acquedotto. In alcuni casi utilizzate sostanze urticanti: in questo caso si tratta di rapina aggravata

Sgominata una banda che truffava anziani anche in Lomellina

Erano responsabili di un’associazione a delinquere che commissionava furti e rapine in abitazione, in particolare a danno di persone anziane e fragili usando l’ormai collaudata e odiosa tecnica del “finto addetto dell’acquedotto”.

Sei persone a bordo di una Mercedes GLA o di un’Audi A3, entrambe di colore scuro e dal motore molto potente, hanno portato a segno numerosi colpi a partire dal 2023 non solo nel territorio piemontese, ma anche in Lombardia ed Emilia Romagna.

Carpivano la fiducia spacciandosi come tecnici dell'acquedotto

Il modus operandi li vedeva qualificarsi come tecnici dell’acquedotto e, una volta guadagnato l’accesso nelle case prescelte, riuscivano ad ingannare le anziane vittime sottraendo loro oggetti preziosi e denaro.

Diciotto gli episodi contestati, commessi tra gennaio e aprile di quest’anno sul territorio piemontese, lombardo ed emiliano; in 13 casi, è stato contestato il reato di rapina aggravata, in quanto gli indagati utilizzavano sostanze urticanti (sostanze alla capsaicina o simili) i cui effetti hanno aggravato lo stato di vulnerabilità delle vittime.

Le truffe in Lomellina, oltre che a Cassolnovo, sarebbero avvenute a Mortara e Ceretto.

Asti, Moncalieri, Villanova e Canelli al lavoro anche con l'unità cinofila

I Carabinieri dal Nucleo Investigativo di Asti, supportati da personale del 1° Reggimento “Piemonte” di Moncalieri, da un’unità cinofila per la ricerca di armi ed esplosivi di Volpiano e dai militari delle Compagnie di Asti, Villanova d’Asti e Canelli, ieri li hanno arrestati su disposizione della procura di Asti. Tre sono in carcere, tre ai domiciliari.

Alcuni nascondigli erano in centro ad Asti, Moncalvo, Rocca d'Arazzo e a Pontesuero. Diverse zone anche nell'Alessandrino e in diverse parti d'Italia.

L’operazione segue quella della scorsa settimana nel Torinese sempre a opera del Nucleo Investigativo di Asti e riguarda un altro gruppo di truffatori che, pur portando a termine i reati con le stesse modalità del primo, operavano in modo assolutamente autonomo e indipendente dal precedente.

Indagini ancora in corso

Le indagini lunghe e minuziose, (ancora in corso), hanno analizzato filmati di videosorveglianza sulle vie di comunicazione e nei centri frequentati dagli indagati, portato a termine pedinamenti e riconoscimenti fotografici anche da parte delle vittime.

Effettuate anche perquisizioni in abitazioni usate come ricovero “sicuro” delle autovetture e degli strumenti utilizzati per compiere i reati.

Il procuratore capo Biagio Mazzeo si è complimentato per le indagini ricordando che per le truffe non esiste una vera legislazione e per le stesse truffe "che incidono profondamente sulle persone', non si possono fare neppure le intercettazioni.

Il tenente Armando La Viola comandante Nucleo investigativo rimarca che l'attività è stata svolta da un'attenta analisi del territorio. "Un'anziana di Costigliole era stata truffata da uno di questi personaggi con volto parzialmente travisato e tesserini falsi". Il caso avvenne a gennaio e da lì sono partite le indagini.

Rinvenuto anche un manoscritto con particolari inquietanti (le frequenze delle forze dell'ordine) per eludere le investigazioni.

Alcuni degli arrestati vivevano nel campo di via Guerra, altri in diverse zone della città.

I carabinieri invitano a seguire gli incontri preventivi che svolgono regolarmente sul territorio come spiega il comandante provinciale Paolo Lando: "A volte basta dire che si chiama il 112 per ottenere la fuga dei malintenzionati".

da La Voce di Asti.it

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