Le 16 mila postazioni telefoniche pubbliche per le strada saranno progressivamente rimosse e resteranno solo quelle che si trovano negli ospedali, nelle caserme o nelle carceri perché svolgono ancora una funzione sociale e quelle dove (per esempio nei rifugi di montagna) non arriva la copertura della rete mobile. L’Agcom, dopo una consultazione pubblica che ha trovato in larga misura d’accordo tutti gli operatori, ha stabilito che Tim non è più obbligata a garantire il servizio pubblico e può iniziare a smantellarlo. Sarà un processo graduale, si legge nella delibera, al massimo 30 mila all’anno di cui diecimila impianti stradali.
Le prime cabine telefoniche sono state installare in Italia (nelle più grandi città) nei lontani anni cinquanta, quasi 30 anni dopo l’installazione a Londra. La prima cabina telefonica in Italia in venne installata il 10 febbraio del 1952, in Piazza San Babila a Milano. È curioso sapere che l’iniziativa dell’installazione non derivò dal Comune di Milano o da enti dello Stato, bensì dall’azienda concessionaria Stipel.
Negli anni sessanta/settanta del XX secolo le cabine telefoniche italiane divennero un elemento immancabile delle città italiane. Basti pensare che solo nel 1971 in Italia vennero c’erano ben 2500 cabine e che alla fine degli anni settanta tale numero ammontava a 33000. Era l’epoca in cui le cabine telefoniche erano ormai largamente diffuse in tutte le città.