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Cronaca | 02 giugno 2023, 18:09

Omicidio Senago, la sorella: «Giulia senza cattiveria per capire la trappola». I carabinieri cercano eventuali complici

I carabinieri del nucleo investigativo di Milano e i colleghi della compagnia di Rho stanno raccogliendo le immagini di videosorveglianza per verificare che nessuno abbia aiutato il barman reo confesso del delitto della giovane in gravidanza e ricostruirne i movimenti

Omicidio Senago, la sorella: «Giulia senza cattiveria per capire la trappola». I carabinieri cercano eventuali complici

«Giulia sei bellissima in tutte le foto che le persone riportano. E' difficile trovare una foto in cui tu non splenda. Hai il viso di chi non conosce cattiveria. Troppo ingenua per capire in che trappola ti trovassi». Lo scrive nell'ultimo post pubblicato su Instagram Chiara Tramontano, sorella di Giulia, la 29enne uccisa sabato scorso a Senago dal compagno.

«Ti guardo in questa foto - scrive Chiara a commento dell'immagine della sorella sorridente, pubblicata per il lancio di un'iniziativa di fundraising in sua memoria - e penso a quanto Thiago ti potesse somigliare. Avrebbe preso i tuoi occhi, questi occhi mi tormenteranno per sempre. Non potrebbe esserci immagine più bella per questa raccolta fondi».

Intanto i carabinieri del nucleo investigativo di Milano e i colleghi della compagnia di Rho stanno raccogliendo le immagini delle telecamere di videosorveglianza di Senago, il comune alle porte di Milano dove lo scorso sabato Giulia Tramontano è stata uccisa dal compagno Alessandro Impagnatiello.

L'obiettivo - a quanto si apprende - è duplice: da un lato quello di verificare che il barman 30enne non abbia avuto complici e dall'altro ricostruire con esattezza gli spostamenti dell'uomo, che ha confessato di aver ucciso Giulia la sera dello scorso sabato all'interno del loro appartamento di Senago e di averne poi inscenato e denunciato la scomparsa, mentre tentava di disfarsi del corpo, dandolo due volte alle fiamme e poi nascondendolo in garage, nel bagagliaio dell'auto e infine in un'intercapedine in un'area dismessa, dove su sua indicazione i carabinieri lo hanno trovato nella notte tra mercoledì e giovedì.

Le immagini potranno quindi chiarire se aderisca al vero il racconto di Impagnatiello, che - scrivono l’aggiunta Letizia Mannella e la pm Alessia Menegazzo nel decreto di fermo - «ha dimostrato di essere in grado di mentire ripetutamente e di cambiare più volte versione dei fatti».

Il 30enne ha sostenuto anche questa mattina durante l'interrogatorio di convalida del fermo davanti al gip Angela Minerva di ucciso Giulia e di averne occultato il cadavere da solo, senza l'aiuto di complici.
 (Alb/Adnkronos)

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