L’uomo ha confermato al gip di aver ucciso la compagna e averne occultato il cadavere senza l’aiuto di complici. Il suo legale, al termine dell’interrogatorio, parlando con i giornalisti ha confermato che Impagnatiello ha ribadito di “avere fatto tutto da solo”, ma ha anche “fornito altri particolari”.
Inoltre il 30enne “nega la premeditazione”. L’avvocato ha poi riferito che secondo il suo assistito “togliersi eventualmente la vita è l’unica forma di pentimento che lui ritiene corretta in questo momento, l’unica che abbia un senso”.
Intanto i carabinieri del nucleo investigativo di Milano e quelli della compagnia di Rho stanno raccogliendo le immagini delle telecamere di videosorveglianza di Senago, per accertare la dinamica dell’occultamento del corpo di Giulia Tramontano.
Il dubbio è che Alessandro Impagnatiello per trasportare e gettare il corpo della ragazza al settimo mese di gravidanza -quindi più pesante – nell’intercapedine tra i garage di via Monte Rosa, possa aver avuto bisogno dell’aiuto di qualcuno. Sulla dinamica del delitto e sulla premeditazione di quest’ultimo, al momento l’ipotesi principale è che il trentenne abbia agito da solo.