Il cuore della Lomellina sarà ancora una volta al centro delle riflessioni sulle donne. La piccola comunità pavese vedrà la presentazione del francobollo sulle donne imprenditrici, emesso proprio quest’anno (precisamente l’8 marzo) su decisione del Ministero dell’Impresa e del Made in Italy. Seguendo un tour itinerante fortemente voluto dagli Stati Generali delle Donne, che ha già fatto tappa a Genova e Parma, domenica 11 sarà la volta appunto di Zeme. Un Comunità non nuova a questa esperienza “rosa” vista la particolare vocazione per tutto quanto riguarda il mondo delle donne, con particolare attenzione al tema della violenza, in questi giorni tornata drammaticamente d’attualità.
Zeme si diceva, una sorta di “capitale delle donne” che accoglie i visitatori con un cartello stradale eloquente, frutto di una scelta ben precisa operata dall’Amministrazione Comunale guidata dal Sindaco Massimo Saronni, ovvero quella di attribuire a Zeme il titolo di “città delle donne”. Qui vi è installata una delle prime “panchine rosse” simbolo della violenza di genere e a pochi passi da questo paese, per la precisione a Lomello, nel settembre 2016 fu installata la prima panchina su iniziativa di Tina Magenta, portavoce degli Stati Generali delle Donne. Un simbolo che ha varcato i nostri confini per essere “esportato” come messaggio di sensibilizzazione e denuncia in tutto il mondo.
Le parole del Sindaco Saronni
Sindaco, con quale spirito accoglierete domenica un momento storico per Zeme come la presentazione di un francobollo così importante per la vita delle donne?
S. Innanzitutto si tratta di un grande evento, forse più grande di quanto qualcuno si potesse aspettar,e ma sicuramente in linea con quello che rappresenta la mia amministrazione in carica dal 2019. Una amministrazione che ha sposato questa sensibilità al tema fin dal primo giorno in cui ho fondato la mia lista civica (non a caso proprio l’8 marzo). Il percorso con gli Stati Generali di Isa Maggi parte da lontano, in quanto l’ho conosciuta grazie a mia moglie, docente presso il Liceo Artistico Benvenuto Cellini di Valenza, a cui fu commissionata dall’ambassador Tina Magenta la realizzazione artistica delle prime panchine rosse in Lomellina. Da lì è partito un percorso personale che mi permesso di esprimere il mio pensiero sul mondo delle donne, valore aggiunto per la società. Io non amo parlare di uomini e donne speciali ma di semplici uomini e donne, con le loro capacità e peculiarità; una normalità che ne contraddistingue le differenze e le complementarità. Anche in tema di meritocrazia ritengo che essa abbia un senso se non imposta dall’alto ma come naturale percorso che valorizzi le singole capacità. Vede, la mia lista è composta dal 50% di donne, non per dimostrare qualcosa, ma perché il valore aggiunto di queste presenze è dato dalle capacità. Questo progetto mi vede tutt’ora convinto di aver operato collegialmente una scelta vincente in quanto le donne presenti stanno “facendo la differenza”. Rispetto all’evento di domenica devo dire che il percorso è partito dall’8 marzo con l’emissione del francobollo, poi si è passati a Genova e Parma, si prevede forse un’altra data a Torino e nel frattempo è stata scelta anche Zeme, piccola comunità rispetto alle dimensioni di questi capoluoghi. Tanto onore per il mio territorio, la Lomellina, in quanto credo molto nel valore dei rapporti intercomunali e nella rete. Ma la giornata che stiamo raccontando è solo l’ultima di una serie di iniziative con due convegni che ho promosso in questi anni con Stati Generali, come il tema della violenza sulle donne trasmessa addirittura in diretta streaming. Non a caso ho voluto poi realizzare la “piazzetta delle donne” recuperando un’area degradata ridando la giusta dignità con un piccolo anfiteatro e la posa del monumento della panchina rossa e dando continuità a questo percorso di cultura e di sensibilizzazione. Tutti momenti che hanno lasciato un segno indelebile nella mia comunità.
Gli Stati Generali delle Donne l’hanno dichiarata “uomo illuminato”. Non è da tutti poter essere riconosciuto nel proprio sforzo affinché la parità di genere sia qualcosa che non debba essere rimarcato ogni volta ma una normalità. Secondo Lei a che punto siamo con questo processo di crescita culturale?
S. Dire che siamo ancora distanti. Giusto il 2 giugno abbiamo festeggiato 77 anni da quel 1946 che diede alle donne la possibilità di votare. Sembrava l’inizio di un percorso virtuoso per arrivare alla “normalità” e invece siamo ancora qui a parlare di “parità di genere” e “pari opportunità”, una situazione assurda e che lascia perplessi, visto che siamo tutti esseri umani senza differenze. Dobbiamo ammettere che, come società civile, abbiamo fatto veramente poco per combattere questo stereotipo e, soprattutto, il tema della violenza sulle donne. Purtroppo, la cronaca attuale ha evidenziato nuovamente la drammaticità di questa situazione. Addirittura, la pandemia ha accentuato ed aumentato esponenzialmente i casi di violenza domestica facendo emergere la drammaticità di una convivenza forzata con il proprio partner violento. Siamo quindi lontanissimi dal concludere questo processo, ecco perché è dal basso e da realtà con Zeme che può partire il messaggio forte per aumentare le sensibilità su questi problemi. L’obiettivo è riportare le coscienze ad una domanda essenziale: “Cosa stiano facendo?” mettendomi per primo in ascolto attivo.
La panchina rossa di Zeme rappresenta un toccante messaggio di aiuto. Troppo spesso le donne si sentono e sono sole nella loro lotta contro la discriminazione e la violenza. È un messaggio che scuote e porta tormento. Concorda che la solitudine è la vera ferita che va rimarginata prima ancora della violenza, che ne diventa poi un diretto risultato?
S. Assolutamente! Ognuno di noi deve sapere che al di là dell’essere vicini quando “il fatto è compiuto” bisogna saper cogliere quei piccoli segnali dalle persone che ci stanno vicino al fine di cogliere immediatamente il malessere o il grido d’aiuto. Bisogna avere la capacità di ascoltare per aiutare, tendere una mano verso creature che sono già morte ma non sanno di esserlo e che devono essere adeguatamente aiutate. Soprattutto bisogna avere la forza di denunciare, senza esitazioni, in quanto è l’unica strada per debellare questa piaga e non essere solo rammaricati quando il fatto è successo. E’ un discorso duro ma i fatti recenti ci ricordano tutta la drammaticità ed assurdità della situazione: siamo connessi digitalmente, tutto corre veloce eppure non siamo capacità di gestire quella che dovrebbe essere la normalità, ovvero una convivenza senza differenze.
Quale invito rivolge a chi vorrà venirvi a trovare domenica pomeriggio a “Piazzetta delle Donne” a Zeme?
S. Sicuramente di venire a Zeme perché sarà un momento importante per il nostro territorio, che è unico. Sarà una grande occasione per ascoltare le nostre donne: qui abbiamo tantissimi esempi di donne imprenditrici, che fanno impresa e che fanno impresa fanno la differenza nella nostra società. Vent’anni fa era inimmaginabile vedere donne imprenditrici, anche nel settore specifico di cui mi occupo ovvero l’agricoltura e la risicultura. Ebbene, le donne hanno con lungimiranza apportato innovazione, grazie all’intuito tutto femminile, con quella “marcia in più” che ne ha fatto imprenditrici di successo. Personalmente in questi anni mi sono molto arricchito stando vicino alle donne, sia nell’amministrazione pubblica che nell’esempio che portano ogni giorno nel mondo del lavoro. Questi sono i valori che porterò con me anche quando non avrò più un mandato amministrativo e il riconoscimento di “uomo illuminato” che mi è stato conferito dagli Stati Generali delle donne lo scorso anno insieme al Sindaco di Genova, mi inorgoglisce e mi carica di responsabilità al di là del fatto che sono sindaco di una comunità.
Il Convegno
Sarà aperto alle ore 16 dai saluti del Sindaco Saronni e del Presidente della Provincia di Pavia, rappresentante di ANCI. Gli interventi, moderati da Tina Magenta (Ambassador della “Città delle donne”) vedranno la presenza di Elena Lucchini, Assessore Regione Lombardia Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari Opportunità, Maria Di Benedetto (Dirigente Istituto Comprensivo di Robbio), Marta Sempio (Imprenditrice e Presidente di Confagricoltura), Cristiana Sartori (imprenditrice del riso). Nicla Spezzati (Presidente Coop. Kore Onlus Centro Antiviolenza), Giuliana Baldin (Presidente dirigenti donne Confcooperative), Carlo Leone (Presidente Lions Club Robbio). Le conclusioni saranno a cura di Isa Maggi (Coordinatrice Nazionale degli Stati Generali delle Donne).
Il francobollo e l’annullo speciale
Nel pomeriggio del giorno 11 giugno si terrà in Piazzetta delle Donne la cerimonia di bollatura con l’annullo filatelico predisposto da Poste Italiane. Sarà presente una postazione dedicata a cura dell’Ufficio Postale di Vigevano dalle ore 15,00 alle ore 18,00. L’annullo, in formato tondo, riporta la dicitura “Convegno Imprenditoria femminile e parità di genere – Zeme città delle donne – 11.6.2023 – 27030 Zeme (Pv)”. L’impronta sarà disponibile per i successivi 60 giorni presso lo Sportello Filatelico di Vigevano – Via De Amicis 2, per poi essere depositato presso il Museo della Comunicazione di Roma ed entrare a far parte della collezione storico postale.
Spedire una cartolina da Zeme verso il mondo sarà un gesto dal forte sapore evocativo, di memoria per tutte le donne che soffrono ma anche di sostegno per tutte quelle che lottano, accompagnate da uomini che porgono il loro braccio contro chi vigliaccamente si ritiene superiore. Perché il mondo femminile è un cosmo dalla sensibilità e delicatezza impareggiabili, simbolo di vita e non di morte e sofferenza. Dopo le toccanti e determinate parole del Sindaco Saronni, la cui passione civica traspare evidente, lanciamo un messaggio a tutti gli uomini e donne che hanno una coscienza civica. Da Zeme partirà un forte grido, anche attraverso le realtà lavorative che fanno di questo territorio un grande bacino di capacità imprenditoriali non comuni, unite alla caparbietà e risolutezza di chi sa di poter vincere ogni battaglia, anche quella della parità.
Giuseppe De Carli