Ieri (domenica 25 giugno) si è svolta, a Gambolò , la cerimonia d’intitolazione della locale Stazione Carabinieri al Carabiniere Medaglia d’Argento al Valor Militare, alla Memoria, Antonio Baldi, organizzata dal Comune di Gambolò e dall’Associazione del Nastro Azzurro, in collaborazione con il Comando Provinciale Carabinieri di Pavia.
All’evento, oltre alla cittadinanza, hanno preso parte l’On. Paola Chiesa, il Dott. Stefano Simeone, Vicario del Prefetto di Pavia, S.E. il Vescovo di Vigevano, Monsignor Maurizio Gervasoni, il Questore di Pavia, Dott. Alessio Cesareo, il Vice Presidente della Provincia di Pavia, Dott. Amedeo Quaroni, il Sindaco del Comune di Gambolò, Dottor Antonio Costantino e il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Pavia, Col. Marco Iseglio.
Presenti anche numerosi familiari del Car. BALDI, tra i quali i Sigg. Francesco, Laura e Clara Baldi e rappresentanti di Associazioni combattentistiche d’Arma: in particolare, dell’Associazione Nazionale Carabinieri della Provincia di Pavia e dell’Associazione del Nastro Azzurro della Sezione Vigevano - Lomellina.
La cerimonia, alla quale hanno presenziato anche studenti delle scuole di Gambolò, ha avuto inizio con lo schieramento del picchetto d’onore, formato dalla Fanfara del 3° Reggimento Carabinieri “Lombardia” e da militari della Compagnia Carabinieri di Vigevano:
Dopo la resa degli onori ai caduti, si è proceduto alla lettura della preghiera del Carabiniere, alla cerimonia dell’alzabandiera e alla lettura di una breve cronistoria del medagliato, seguita da quella della motivazione con cui venne concessa la M.A.V.M. alla memoria.
Da ultimo è stata scoperta la targa commemorativa affissa sulla caserma, che ha ricevuto la benedizione da parte del Vescovo di Vigevano, Mons. Maurizio Gervasoni.
Dopo i discorsi delle Autorità presenti, gli ospiti e la cittadinanza si sono spostati al Castello Litta di Gambolò, ove la Fanfara del 3° Reggimento Carabinieri “Lombardia” ha tenuto un breve concerto.
Il Car. Antonio Baldi, nato a Gambolò il 28 luglio 1900, iniziò a lavorare come carrettiere fino a quando, nel 1918, non arrivò la chiamata alle armi.
Venne quindi inviato al fronte e partecipò alla Grande Guerra, al termine della quale, appena 19 enne, scelse di arruolarsi nell’Arma, venendo destinato alla Stazione Carabinieri di Novi Ligure.
Il 24 aprile 1920 il Carabiniere Antonio Baldi e il Carabiniere aggiunto Amedeo Zancanaro, mentre erano di pattuglia nella località di Borgo Zerbo, vennero avvisati, dal collega Carlo Cirelli, della presenza in zona di Abramo Leardi, noto ricercato del luogo, responsabile di tentato omicidio e diserzione.
I due militari, postisi all’inseguimento del criminale, lo avevano rintracciato nella locale bottega del calzolaio: il Leardi era vestito con l’uniforme militare ed armato e, all’intimazione dei carabinieri di seguirli, aveva reagito esplodendo quattro colpi contro il Carabiniere Baldi.
I due carabinieri avevano a loro volta esploso dei colpi all’indirizzo del Leardi, il quale - benchè ferito – era però riuscito a guadagnare la fuga, favorito dalla confusione creata da una folla intervenuta per evitarne l’arresto.
Il Carabiniere Baldi, nonostante fosse stato gravemente ferito, si era comunque posto all’inseguimento del delinquente unitamente al collega Zancanaro.
Nel frattempo il Carabiniere aggiunto Barisone, avendo udito colpi di arma da fuoco provenienti dal ponte Zerbo, si era precipitato sul luogo, imbattendosi proprio nel Leardi.
Quest’ultimo, vistosi sbarrata la strada, aveva a quel puntato la pistola contro il carabiniere, pronto a fare nuovamente fuoco: fortunatamente l’arma si era inceppata e il delinquente, privo di via di scampo, aveva finalmente deciso di arrendersi.
Il Carabiniere Baldi, che era rimasto ferito all’addome, si era accasciato al suolo durante l’inseguimento, ed era stato quindi trasportato e ricoverato all’ospedale civile cittadino, ove sarebbe spirato alle quattro di notte del 26 aprile.
Il Leardi, oramai assicurato alla giustizia, affrontò il processo e venne condannato per l’omicidio del Carabiniere Baldi e per gli altri reati per i quali era ricercato.
Con regio decreto del 20 gennaio 1921 venne concessa la medaglia di bronzo al valor militare ai Carabinieri aggiunti Amedeo Zancanaro e Nazario Barisone, e, alla memoria del Carabiniere Antonio Baldi, la Medaglia d'Argento al Valor Militare, con la seguente motivazione:
“Affrontava risolutamente, con un compagno, un pericoloso malfattore armato di rivoltella e di sciabola baionetta, e, sebbene gravemente ferito da uno dei quattro colpi esplosigli dal malfattore, continuò nella viva colluttazione sino a che, dopo aver ridotto all’impotenza il ribelle, cadde al suolo, soccombendo dopo poche ore a causa della ferita riportata – Novi Ligure (Alessandria) 24 aprile 1920”.