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Cronaca | 22 dicembre 2023, 11:06

Magenta, truffe on line con ricatto sessuale: “Dammi cinquemila euro o divulgo le tue foto”

Continuano i tentativi di truffa che fanno leva sulla debolezza degli utenti. Un 50enne magentino è caduto nella trappola, ma per fortuna non aveva soldi a disposizione

Magenta, truffe on line con ricatto sessuale: “Dammi cinquemila euro o divulgo le tue foto”

Sembra incredibile, ma esistono ancora tante persone che cascano come le pere nei cosiddetti tranelli del sesso sui social. Ne arrivano a decine ogni giorno di richieste di amicizia da avvenenti ragazze e, naturalmente, l’unica cosa da fare è ignorarle. Perché dietro non c’è nessuna avvenente ragazza, ma una banda di truffatori pronti ad estorcere soldi al primo che ci cade in pieno. Proprio in questi giorni un magentino di 50 anni è rimasto vittima di una di queste estorsioni del sesso on line. Una ragazza gli chiede l’amicizia. Lui sta vivendo un momento di difficoltà nella sua vita ed è facilmente vulnerabile. I truffatori sono scaltri e queste cose le capiscono subito. Le conoscono le debolezze delle persone e sanno bene che più una persona è fragile e più è facilmente raggirabile.

L’avvenente ragazza, (si fa chiamare Fabiola Palmeria), chiede al malcapitato 50enne se gli piace fare sesso. E lui risponde affermativamente. Il gioco è fatto, ormai la preda è in gabbia. Lei comincia a mandargli foto con il seno scoperto e vuole vedere le sue mentre si masturba guardandole. Lui acconsente, le manda le sue foto e la dolce fanciulla sparisce. Subentrano i messaggi minacciosi. Parte il ricatto. “Mi servono 5000 euro per mia sorella malata, altrimenti creo un gruppo con i tuoi contatti e ci metto le tue foto mentre ti masturbi”, gli scrive. Lui, il 50enne magentino è in crisi. Gli vengono i brividi perché non ha nemmeno soldi a disposizione. Comincia a pensare di essere stato proprio uno stupido a cadere in una trappola che non avrebbe raggirato nemmeno un ragazzino. Si confida con amici sul da farsi. Vuole andare dai Carabinieri a sporgere denuncia, ma ha vergogna.

Come fai ad andare dai Carabinieri a raccontare una storia simile? Scrive a quel profilo fake di lasciarlo in pace e di non chiedergli soldi perché si rivolgerà alle autorità e denuncerà tutto. Il profilo fake insiste, vuole i 5000 euro. E crea un gruppo di contatti inviando a tutti quelle foto. Ma poi, per fortuna, si dilegua e sparisce. Fabiola Palmeria muore nel giro di pochi minuti. Per i truffatori è stato soltanto uno dei migliaia di tentativi andati a vuoto che avvengono ogni giorno. Per quell’uomo è andata bene. Ma era in uno stato di fragilità tale che se avesse avuto i soldi a disposizione, probabilmente, li avrebbe mandati ai truffatori e soltanto per levarseli di torno. Basta una frazione di secondo e la truffa va a buon fine.

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