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Cronaca | 15 gennaio 2024, 10:53

Lodi: ristoratrice trovata morta, criticata per recensione pro disabili e gay

La donna al centro del caso mediatico potrebbe essersi tolta la vita secondo i primi riscontri. Lucarelli respinge l'accusa di aver montato una gogna

(foto d'archivio)

(foto d'archivio)

Giovanna Pedretti, 59 anni, titolare della pizzeria "Le vignole" a Sant’Angelo Lodigiano è stata trovata senza vita, nel tardo pomeriggio di domenica, lungo la riva del Lambro. La ristoratrice, protagonista del caso mediatico legato a una recensione omofoba e contro i disabili lasciata da un cliente e diventata virale, potrebbe essersi suicidata, secondo i primi riscontri. Intorno alla sua risposta e alla veridicità di quella recensione si era scatenata la gogna mediatica, ma dietro a quello che sembra un gesto estremo potrebbero esserci altri motivi. Intanto sui social i commenti continuano a dividersi, anche dopo la morte della donna che gestiva la pizzeria insieme al marito.

Dopo la notizia del ritrovamento del cadavere di Giovanna Pedretti, Selvaggia Lucarelli - che sui social aveva rilanciato i sospetti circa l'autenticità della recensione - respinge le accuse di avere montato una "gogna" contro la ristoratrice. «La gogna di cui qualcuno sta parlando, è stata: un servizio di un tg, un post sui social, una storia su Instagram. La signora non è stata “sommersa” da insulti, ma non si riesce mai a raccontare la verità» scrive su Twitter.

E ancora: «In questa triste vicenda ci siano tre protagonisti: a) una persona che purtroppo ha pensato di inventare una storia sfruttando gay e disabili per finire sui giornali. b) i giornali che non hanno verificato la veridicità di uno screen così falso da essere pure ingenuo e hanno spammato su tutte le home la signora con lodi e interviste, dandole una popolarità enorme e spropositata in poche ore. c) una persona che per amor di verità fa un asciutto debunking e spiega che la storia è falsa". Trovo interessante che purtroppo la persona (di cui non sappiamo nulla) si suicidi e qualcuno ritenga responsabile la c)» conclude Selvaggia Lucarelli.

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