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Attualità | 10 maggio 2024, 17:29

Morti sul lavoro, piazza della Scala a Milano ricoperta da 172 bare

Iniziativa oggi della Uil per sensibilizzare i cittadini sul dramma delle morti sul lavoro. Il segretario generale Vizza: «Vogliamo scuotere la coscienza di tutti, imprese, istituzioni, enti locali e popolazione, ognuno per il proprio ruolo»

Le bare in piazza della Scala a Milano

Le bare in piazza della Scala a Milano

Una piazza della Scala inedita quella di oggi. Il salotto di Milano cosparso di bare: 172 per la precisione. Quelle che rappresentano le vittime sul lavoro del 2023 della Lombardia.

E nei primi 3 mesi del 2024 si contano già a 41 vittime. Così la UIL Lombardia, la UIL Nazionale e Ital UIL Nazionale hanno voluto mostrare in maniera tangibile ai cittadini e ai turisti un’immagine shock organizzata che potesse rappresentare al meglio la strage infinita che occupa le prime pagine quando accade e si dimentica dopo un paio di giorni.

Una situazione ormai inaccettabile sotto ogni punto di vista che necessità di soluzioni efficaci e rapide da parte delle istituzioni.  E con lo sfondo di una piazza ricoperta di bare dal palco il Segretario Generale UIL PierPaolo Bombardieri non ha alcun dubbio.

«C’è ancora molto da fare anche dal punto di vista culturale - ha detto Bombardieri - le bare portate nelle piazze più importanti delle grandi città italiane stanno a testimoniare la necessità di fare di più. Continuiamo a chiedere alla presidente del consiglio di convocare subito un tavolo e che questo diventi il tema prioritario del governo mettendo allo stesso tavolo associazioni datoriali organizzazioni sindacali i ministri che possono dare una mano bisogna fare di più e bisogna fare presto. Ci sono troppi incidenti in giro per l'Italia. Serve come nel caso della procura antimafia un coordinamento dei magistrati che si occupino di sicurezza sul lavoro per fare presto ed avere la possibilità di condividere informazioni, notizie e spesso le consulenze. E poi insistiamo sull'omicidio sul lavoro. Un paese che ha l'omicidio nautico ha necessità di riconoscere che quando sui posti di lavoro vengono modificate le strutture che dovrebbero garantire la sicurezza in quel caso noi non abbiamo incidenti sono omicidi e vanno trattati come tali oggi dopo che succede un incidente non c'è giustizia. Quando c'è un omicidio bisogna trattarlo al pari degli altri omicidi il presupposto per noi è il rispetto della vita e se non c'è questo presupposto sarà complicato parlare di tutto il resto».

Concorde il Segretario Generale Uil Lombardia, il varesino Enrico Vizza che sottolinea come «ogni sagoma porta un nome di un giovane, di una persona, di un lavoratore che non ha fatto rientro a casa tra le braccia della sua famiglia. Si tratta anche  di lavoratori arrivati anche dai paesi dell’Est Europa, o dal Nord Africa che qui volevano costruirsi un futuro e che nel  nostro paese hanno invece trovato la morte. Persone che hanno lasciato figli, mogli, genitori ai quali va tutta la nostra vicinanza e solidarietà. Ma non basta! Anche da qui, da questa piazza vogliamo lanciare il nostro grido adesso basta, vogliamo ZEROMORTISULLAVORO. Vogliamo scuotere la coscienza di tutti, Imprese, istituzioni, Enti locali, cittadini, ognuno per il proprio ruolo. Per raggiungere l’obbiettivo di zero morti dobbiamo fermare il profitto per salvare vite umane. Ogni azione per evitare infortuni sul lavoro va messa in campo perché siamo a misure da guerra civile. E in guerra per vincere si mette in campo tutto». 

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