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Attualità | 17 giugno 2024, 10:58

Vigevano: poesie in cucina per chiudere l’anno scolastico

I piccoli studenti della 1A della scuola media Robecchi celebrano il buon cibo con le rime

Vigevano: poesie in cucina per chiudere l’anno scolastico

Davvero un modo originale per concludere in bellezza e anche con l’acquolina in bocca l’anno scolastico appena trascorso. Negli ultimi giorni di scuola, i ragazzi di 1A della scuola media Robecchi, guidati dalla loro insegnante di italiano Giulia Monaco, si sono divertiti a trasformare alcuni piatti in poesia, sul modello della celebre "Ode al pomodoro" di Neruda. Hanno lavorato in gruppo, creando una presentazione digitale di tutto rispetto. Con “Poesie in cucina” è possibile ammirare una lunga serie di odi, dedicate agli antipasti, ai primi piatti, ai secondi e ai dolci, rigorosamente made in Italy.

Una particolare sezione ha dedicato inoltre “altre odi” ai piatti internazionali. Una lunga e simpatica carrellata di odi, a partire dalla bruschetta, con “il pane a fette che si abbronza con l’olio pronto per la festa…”, per poi passare agli spaghetti alle vongole “che portano gioia e allegria”; alla pasta alla genovese “per risvegliare antichi sapori e piacevoli ricorsi”; agli immancabili spaghetti al pomodoro che “si preparano all’appuntamento con la salsa asciugandosi dalla doccia, vestendosi d’oro”; alla carbonara e al suo “incontro mozzafiato con il pecorino”; ai ravioli che “diventano una nuvola confortevole”; agli spaghetti ai gamberi “delizia unica che in bocca si scioglie”; alle lasagnette al pesto “pittore che invade la lasagna con un tocco di verde” e, per finire con i primi piatti, ai tortellini “che volteggiano prima di arrivare alla bocca”.

Due odi, invece per i secondi piatti: alla pizza rossa che “riposa al caldo per ore e ore” e all’hamburger, “che accoglie la carne addolorata che piange sulla piastra”. E per chiudere l’ode al tiramisù, dove si incontrano e fanno festa le uova, il mascarpone, il caffè e il cacao.

Per chiudere, i bimbi della prima A celebrano le sarmale, che avvolge carne, verdure e funghi nella foglia di verza, la jambalaya “che entra nella pentola scoppiettante”, la kabsa, “dove si sposano il pomodoro, il piccante e il limone”, l’allocò: il platano tagliato a fette e dorato, il frak masheia a cui va cucita la pancia come fa il chirurgo, il lomo saltado, da insaporire con la salsa di soia, e per finire il popolarissimo kebab, dove” la salsa bianca ricopre il tutto in un candido abbraccio”.

Che dire… Buon appetito!.

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